I genitori, lo zio e la zia della giovane ragazza musulmana picchiata e rasata a zero perché usciva con un giovane cristiano serbo (vedi articoli correlati), sono stati condannati venerdì in Francia a un anno di prigione, di cui otto da scontare e quattro sospesi. Inoltre, una volta scontata la pena i genitori saranno espulsi per 5 anni dal territorio francese.
Il caso aveva suscitato una forte commozione in Francia e anche all'estero, perchè ricorda il destino di migliaia di donne rasate alla fine della seconda guerra mondiale per aver avuto una relazione con un soldato tedesco durante l'occupazione.
All'udienza, la giovane ragazza e la famiglia del suo fidanzato, presente al momento dei fatti del 17 agosto, hanno affermato che era stata portata nella sua stanza, molestata dai famigliari di lei e rasata a zero dallo zio.
I genitori, lo zio e la zia hanno ammesso uno o due schiaffi e hanno sostenuto che era stato il padre a raderla per "punirla, affinché non uscisse più" dopo che era scappata per quattro giorni con il giovane serbo.
"I miei genitori mi hanno preso a pugni e calci", ha detto la vittima durante l'audizione degli, spiegando che erano contrari al loro matrimonio e al loro appuntamento "a