Svizzera, 27 agosto 2020

La pandemia provoca un crollo storico del PIL svizzero

Nel 2° trimestre 2020 il PIL svizzero è retrocesso dell’ 8,2 %, dopo la flessione (riveduta) del 2,5 %del trimestre precedente. La pandemia e le misure di contenimento adottate hanno limitato fortemente l’attività economica in Svizzera. Nel contempo anche l’economia mondiale è slittata in una pesante recessione. Nel confronto internazionale il calo del PIL svizzero è però stato relativamente moderato.

Nel 2° trimestre il PIL svizzero ha registrato la più drastica flessione dall’inizio dei rilevamenti dei dati trimestrali, nel 1980. Rispetto alla situazione prima della crisi del coronavirus, ossia al 4° trimestre 2019, il crollo del PIL nella prima metà del 2020 in termini cumulativi è stato del 10,5 %. Nel confronto internazionale la struttura settoriale della nostra economia ha però contribuito a limitare i danni. Il settore farmaceutico, di grande rilievo, ha incrementato i suoi fatturati e ha così impedito un crollo ancora più marcato di tutta quanta l’industria manufatturiera (–9,0 %).

A seguito della crisi internazionale, i settori industriali – come quelli dei macchinari, della metallurgia, degli strumenti di precisione e dell’orologeria – hanno invece accusato un duro colpo. Di conseguenza le esportazioni di merci (−9,4 %) sono fortemente diminuite. Nel 2° trimestre il settore dei servizi è stato il più colpito dalle misure sanitarie di contenimento della pandemia e la creazione di valore si è incrinata su tutta la linea. Anche qui, però, nel raffronto internazionale, la struttura settoriale ha avuto un effetto stabilizzante. Nel
settore dell’alloggio e della ristorazione (−54,2 %) e nel settore dei trasporti e della comunicazione (−21,7 %) il crollo è stato particolarmente marcato. In Svizzera, però, i servizi orientati al turismo contribuiscono al PIL con una percentuale più esigua che nella maggior parte dei Paesi limitrofi. Nel commercio (−3,6 %) il calo della creazione di valore è risultato relativamente lieve.

Da una parte il commercio di transito è aumentato nettamente e, dall’altra, il commercio al dettaglio si è evoluto in maniera relativamente solida, anche tenendo conto della chiusura delle aziende di ristorazione e delle limitazioni di viaggio. Sono invece retrocessi fortemente il settore sanitario (–8,6 %), i servizi alle imprese (–8,6 %) e, di conseguenza, anche le esportazioni di servizi (–15,9 %). Le misure sanitarie di contenimento della pandemia hanno frenato il consumo privato (–8,6 %). La chiusura di negozi e locali e le altre limitazioni – come nella sanità e nel settore dei viaggi – hanno comportato un’implosione delle spese nella maggior parte degli ambiti del consumo.

I canali di vendita alternativi, come quello online, hanno saputo compensare le perdite soltanto parzialmente. Sono regrediti fortemente anche gli investimenti nell’edilizia (–4,0 %) e gli investimenti in beni di equipaggiamento (–11,7 %), mentre il consumo dello Stato è aumentato soltanto lievemente (+0,2 %). Nel complesso la domanda interna finale ha subìto un crollo di dimensioni storiche (–7,4 %). Sono pertanto crollate anche le importazioni di beni(–14,3 %) e servizi (–22,2 %).

Guarda anche 

Polemica per una “raclette” vegana finanziata dalla Confederazione

Un'alternativa vegetale alla raclette sviluppata da Agroscope sta suscitando polemiche a Palazzo Federale. Il centro di competenza della Confederazione per la ricerca...
03.12.2025
Svizzera

In 12'000 chiedono il divieto di indossare il velo islamico nelle scuole (e un'iniziativa popolare potrebbe seguire)

Dopo aver messo ottenuto il divieto dei minareti e del burqa, il Comitato di Egerkingen punta ora sul velo islamico nelle scuole. Lunedì, il Comitato ha infatti pr...
02.12.2025
Svizzera

La debacle elettorale di domenica mette in crisi il Partito socialista

La bocciatura dell'iniziativa “per il futuro” dei Giovani Socialisti, la scorsa domenica, era prevedibile ma pochi si aspettavano un risultato così...
02.12.2025
Svizzera

Grazie ai Verdi la Svizzera ha il primo Consigliere nazionale frontaliere

Non vive in Svizzera ma rappresenta comunque il canton Ginevra in Parlamento. Rudi Berli (nella foto) ha infatti iniziato ieri il suo mandato in Consiglio nazionale con u...
02.12.2025
Svizzera

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto