Svizzera, 21 agosto 2020

Anche Philip Morris pronta a tagliare 200 posti!

Non solo Manor, anche Philipp Morris è pronta a tagliare in Svizzera. Il gruppo che produce sigarette avrebbe infatti intenzione di fare a meno di 200 collaboratori, che si aggiungono ai “meno di 150” già toccati dalla misura pochi mesi fa.

“Circa il 35% dei posti interessati da questa fase sarà trasferita verso altri siti e ai dipendenti vedrà offerta la possibilità e il sostegno necessari per la delocalizzazione”, spiega il gruppo in una nota. Ma non si dice dove saranno delocalizzati.

Sul fronte Manor, invece, pronta a tagliare circa 500 posti, è intervenuta Unia, denunciando come l’azienda proibisca ai dipendenti di parlare col sindacato. Secondo i sindacalisti, la strategia dei licenziamenti
è una forma di pressione per far aumentare l’orario di lavoro da 41 a 42 ore settimanali, servendosi della paura della perdita del posto e mettendo i colleghi contro.

“Manor non ha fatto che accelerare un processo di riorganizzazione interna: la soppressione dei posti di lavoro era prevista da tempo, molto prima dell’avvento del coronavirus. È pertanto inaccettabile”, si legge ancora “che Manor, che con il lavoro ridotto ha beneficiato in larga misura degli aiuti dello Stato e che ha fatto accettare ai suoi dipendenti una diminuzione del salario per salvaguardare i loro posti di lavoro, proceda ora a licenziamenti tanto massicci”.

Dunque, la richiesta è di fermare i provvedimenti.

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