Dimettendosi dal New York Times, la giornalista Bari Weiss ha pubblicato una lettera in cui denuncia il degrado del giornalismo, e del suo (ex) giornale in particolare, ormai ridotti al servizio dell'ideologia.
Nella lettera di dimissioni che ha reso pubbliche martedì, Weiss ha definito il più letto giornale statunitense come più impegnato nella narrazione politica che nella verità. Qualsiasi pezzo che "non promuove esplicitamente le cause progressiste" viene pubblicato "solo dopo che ogni riga è stata attentamente massaggiata, negoziata e ammonita", scrive Weiss. Il linguaggio stesso è "degradato al servizio di una lista di cause giuste in continua evoluzione", mentre i colleghi annuiscono, sperando che questo li protegga dall'essere presi di mira per non essere abbastanza schierati a sinistra.
La lettera di Weiss è stata rapidamente elogiata da alcuni di destra. Il senatore del Texas Ted Cruz l'ha definita "eloquente, profonda, incisiva e vera", mentre il figlio del presidente Donald Trump Jr. ha detto che espone la tendenza del giornale ad attaccare "chiunque si distacchi dalla narrazione di estrema sinistra".
Nella sua lettera Weiss racconta qual è il clima intollerante, nei confronti dei conservatori e di chi non si allinea alla narrativa di sinistra, che si respira all’interno della redazione del New York Times. “Le lezioni che avremmo dovuto seguire dopo le elezioni del 2016 sull’importanza di capire come la pensano altri americani e di resistere al tribalismo sono state dimenticate. È invece emerso un nuovo consenso nei media ma soprattutto in questo giornale: che la verità