“Usiamo i ristorni per aiutare i ticinesi?”. È una delle domande che i deputati di LEGA e UDC Boris Bignasca e Tiziano Galeazzi sottopongono al Governo. “Tra pochi giorni – si legge nell’interpellanza – come ogni anno, il Governo ticinese si appresta a staccare l'assegno dei ristorni da inviare in Italia. Un'assegno plurimilionario frutto di un accordo che ormai da anni attende di essere sostituito da un nuovo trattato, parafato dalla Svizzera nel lontano 2015 e mai votato da parte italiana”.
“Tutti gli sforzi fino ad oggi messi in campo dalla nostra diplomazia – continuano – sono risultati vani. Un chiaro segnale che all'Italia, l'attuale accordo del 1974, va bene e non lo vuole cambiare. Inoltre, da febbraio di quest'anno, è entrato prepotentemente nelle nostre vite, la pandemia Covid19. Proprio per le difficoltà economico-finanziare che tutti noi abbiamo subito e continueremo a subire nei prossimi mesi, per quest'anno l'assegno milionario dei ristorni lo si potrebbe dirottare per un sostegno urgente verso la popolazione e l'economia ticinese”.
Non si tratterebbe – specificano Bignasca e Galeazzi – di “un atto di rappresaglia verso l'Italia, bensì un segnale forte verso l'Italia affinché venga finalmente firmato il nuovo accordo fiscale parafato nel 2015. I milioni risparmiati grazie a questo blocco, potrebbero essere subito utilizzati per misure a vantaggio