Ticino, 02 maggio 2020

Il presidente PS offende gratuitamente l’istituto scolastico

Il presidente della sezione PS di Lugano nonché consigliere comunale Raoul Ghisletta si produce nell’ennesima dimostrazione di pochezza ed astio, oltre che d’ignoranza della materia di cui scrive. Ormai ci siamo abituati.

Ghisletta, che di lavoro (?) dovrebbe fare il sindacalista dei dipendenti pubblici, si permette di offendere pesantemente la direzione ed i collaboratori dell’Istituto scolastico comunale di Lugano. Questo a causa della presa di posizione della città sulla pasticciata e problematica decisione del DECS di riaprire parzialmente le scuole dell’obbligo. Evidentemente Ghisletta si sente in dovere di ergersi ad avvocato d’ufficio - si spera non richiesta - del capodipartimento del suo partito. E in quest’ottica si produce nell’ennesimo ozioso tentativo di attaccare personalmente il sottoscritto, reo di non essere d’accordo con Bertoli, dopo che le sue precedenti iniziative in questo senso sono miseramente fallite. Si pensi ad esempio alla segnalazione alla Sezione enti locali sulla vicenda dell’ “imam di Viganello”, conclusasi con l’asfaltatura integrale di Ghisletta.

Nel merito della riapertura delle scuole per qualche settimana, l’istituto scolastico comunale, il capodicastero ed il Municipio hanno formulato una proposta alternativa, ben calibrata e strutturata, che avrebbe permesso di conciliare le esigenze dei bambini, delle famiglie, dell’economia e della salute pubblica. Cosa che non può
per contro essere detta del Diktat dipartimentale, che genera più problemi di quanti ne risolva: e di difficoltà ne creerà parecchie, non solo alle scuole, ma anche alle famiglie. Naturalmente i vertici del DECS - more solito - rifiutano di sentire ragioni o di entrare nel merito di proposte alternative.

L’istituto scolastico di Lugano, contrariamente alle gratuite denigrazioni di Ghisletta, è e rimane all’avanguardia e darà anche in questa circostanza il massimo per garantire nel migliore dei modi il bene dei bambini, essendo questa la sua priorità (non certo le sbroccate di Ghisletta).

Fa specie che certi esponenti della sinistra sindacalista, favorevoli al lockdown ad oltranza di ogni attività economica in quanto beneficiari di un posto di lavoro (?) - forse sarebbe meglio dire: di uno stipendio - statale o parastatale garantito a vita, siano invece a favore dell’apertura delle scuole con modalità controproducenti, quando è dimostrato che esistono alternative migliori. Questo evidentemente accade solo perché il capodipartimento PS ha diramato gli ordini ed i soldatini “alla Ghisletta” scattano sull’attenti. Risulta peraltro che la posizione di Ghisletta sulla riapertura delle scuole nemmeno sia sostenuta dalla sezione PS di Lugano da lui presieduta, come ha dichiarato pubblicamente un altro membro della direzione.

Lorenzo Quadri

Municipale di Lugano

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