Sport, 16 marzo 2020

HCAP: “Una bellissima stagione, complimenti alle ragazze!

Dmitri Tsygourov parla dell’HCAP donne neopromosso in LNB e dell’hockey in generale

AMBRÌ - Dmitri Tsygourov è personaggio molto conosciuto negli ambienti hockeistici nazionali. Arrivato nel 1996 come straniero di “riserva” nell’Ambrì Piotta, allenato allora da Jakushev, periodo dei playoff. Riconfermato l’anno successivo, Tsygourov non ha avuto moltissimo spazio per la presenza in squadra dei vari Chybirev, Kvartalnov e Petrov. Tuttavia ha potuto fare la sua esperienza e maturare. Poi è stato “girato” al farm Lucerna e al termine della stagione con gli svizzeri-centrali si è rotto il braccio e la sua carriera di atleta professionista si è conclusa.

A questo punto, durante il periodo di guarigione, Tsygourov ha iniziato la carriera di allenatore delle giovanili del club leventinese. E con successo visto che ha fatto crescere elementi quali Duca, Cereda, John Gobbi, Mona, Ryan Gardner tanto per citarne alcuni. Poi è passato al Lugano (nell’era Patrick Fischer) per sei stagioni (sfornando anche in questa occasione elementi molto promettenti) negli Elites prima di tornare all’HCAP. Infine Tsygourov è diventato responsabile della compagine femminile biancoblù, recentemente promossa in Lega Nazionale B. Un fatto storico, diremmo.

Lo abbiamo incontrato negli scorsi giorni. Per parlare dell’hockey femminile, della squadra neopromossa e del movimento nazionale. 

Dimitri: quando si è avvicinato al mondo hockeistico femminile? 
Era un progetto che avevo nella testa già una decina di anni fa, quando ero a Lugano e nelle squadre giovanili giocavano assieme bambini e bambine. Quest’ultime ad un certo punto dovevano smettere, perciò abbiamo cominciato a lavorare in questo settore reclutando le ragazze. Cosicché è nata poi una squadra che è maturata ed è arrivata poi anche nella massima serie.

Un'esperienza utile, che le è servita a creare un movimento in Leventina...
Il club ha accettato la nostra proposta e di conseguenza abbiamo mosso i primi passi partendo dalla Lega Nazionale D alla C. Nell’ultima stagione abbiamo quindi conquistato la lega cadetta. Un risultato eccezionale, che mi rende orgoglioso. 

Si dice che la fame vien mangiando, quindi ci sono ambizioni per salire nella massima categoria e sperare nei derby con il Lugano? 
Dobbiamo andarci piano e costruire la squadra secondo precisi criteri. Per alcuni anni lavoreremo per far maturare il gruppo, poi quando vedremo che le ragazze sono pronte, allora
tenteremo il passo verso la massima lega. Ora abbiamo due squadre, una appunto in Lega Nazionale B e l’altra in Lega Nazionale D. Quest’ultima per un niente non è stata promossa. Ma l’importante era creare una valida struttura, che completi quindi il primo tassello del lavoro.

Donne e hockey, binomio sorprendente!
Anche le donne hanno delle grandi qualità e lo hanno dimostrato varie volte. Mi ha stupito soprattutto la loro determinazone, la loro volontà e convinzione di lavorare ed apprendere. Percepiscono subito quello che devono fare, quindi anche sul piano della mentalità sono sicuramente all’altezza.

Formatore di qualità Dimitri è stato anche un validissimo formatore nei settori giovanili delle due squadre ticinesi di LNA. Tanti giocatori gli devono moltissimo. 
Non è giusto dire cosi perché io ho semplicemente fatto la mia parte in collaborazione con altri validi tecnici. Per la crescita di un ragazzo ci vogliono molte componenti e solo il lavoro del gruppo può aiutarlo a maturare costantemente. Certo è un motivo di orgoglio vedere i ragazzi approdare nella massima divisione. 

Il suo ritorno in Leventina è coinciso anche con l’inizio di un importante progetto. 
Effettivamente è sempre stato il mio sogno quello di creare un’accademia per i giovani. Stiamo lavorando per concretizzare questo mio sogno, sono convinto che le nostre idee avranno modo di essere realizzate.

Opinionista a Teleticino. Come la mettiamo con il Dimitri opinionista?
Conoscendo l’hockey russo mi hanno chiamato per commentare i vari giocatori che militavano nell’allora Unione Sovietica. Poi mi hanno chiamato per altri commenti ed ora accetto volentieri di esprimere le mie opinioni anche sull’hockey in generale su Teleticino, in particolar modo quando ci sono i derby. 

Due parole anche sulla nostra Nazionale.
La squadra è di valore e, Patrick Fischer è riuscito a dare un volto ben preciso ai rossocrociati. Quando un gruppo riesce ad avere una sua precisa identità, allora è in grado di puntare in alto. 

Per concludere, qual è il suo sogno nel cassetto? 
Vedere una mia squadra giovanile maturare e poi vedere i ragazzi diventare protagonisti nella massima serie.

G.M

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