La votazione popolare sull’iniziativa di limitazione, che chiede la disdetta della libera circolazione delle persone, si avvicina. E quindi l’establishment tutto deve fare la propria parte a sostegno della politica delle frontiere spalancate. Ecco dunque sopraggiungere con il proprio contributo di propaganda politica il mitico IRE (Istituto ricerche economiche) dell’USI. In precedenza l’istituto si era già distinto con l’indagine sul frontalierato, affidata ad un ricercatore frontaliere (o ex frontaliere). Da essa emergeva, ma tu guarda i casi della vita, che la sostituzione di lavoratori ticinesi con permessi G come pure il dumping salariale sarebbero semplici fantasie. “Sono solo percezioni” dichiarava il direttore Rico Maggi.
Adesso arriva la nuova indagine compiacente. Vi si sostiene che il Ticino è un Cantone super-competitivo, che l’economia va a gonfie vele (intendendo ovviamente: va a gonfie vele grazie alla libera circolazione delle persone che i soliti populisti e razzisti osano mettono in discussione). Al direttore Rico Maggi la frizione scivola al punto da fargli uscire la seguente dichiarazione: “La disoccupazione? Se ne parla solo perché è interessante per la politica”. Ah ecco! Sicché anche la disoccupazione sarebbe una percezione; per non dire una balla populista. Il direttore dell’IRE può andare a raccontare questa perla a chi la mancanza di un lavoro la vive sulla propria pelle. Solo un dato: il tasso di disoccupazione ILO in Ticino è dell’ 8.1% contro il 5.1% della Lombardia. Quindi tre punti percentuali in più. Se ne è accorto anche il sindacato OCST. In Ticino ci sono oltre 8000 persone in assistenza. I sottoccupati