Opinioni, 14 gennaio 2020

Polarizzazione fra i giovani? Prevedibile da tempo!

Il Il tema della polarizzazione fra i giovani è sempre più alla ribalta in Ticino, spinto soprattutto dai media che ne parlano in modo crescente.
 

Uno spunto interessante giunge da un articolo de “La Regione”, pubblicato in data 14.01.2020. Il Professor Mazzoleni (Università di Losanna) illustra in modo assai cristallino la realtà dei giovani di oggi, fra miti da sfatare e preconcetti non più attuali.
 

Riassumendo a grandi linee le sue riflessioni, il quadro che emerge presenta uno spostamento evidente verso i poli (a destra e sinistra, concetti tra l’altro meno superati di quello che si è portati a pensare). Si tende dunque ad abbandonare un filosofico pensiero post-materialistico, andando verso la destra conservatrice che vuole maggior sicurezza economica.
 

Che dire, una realtà che per alcuni potrebbe anche sorprendere, ma che la Lega dei Ticinesi ormai conosce da anni!
 

È evidente che una globalizzazione iniqua al soldo della grande finanza e della speculazione abbia portato evidenti svantaggi all’intero Occidente, Svizzera e Ticino compresi! Siamo passati da un periodo storico caratterizzato da benessere, possibilità di autorealizzazione e sicurezza ad una fase storica colma di paura, distruzione identitaria e totale collasso dei valori. Il capitale umano nelle aziende è sempre meno considerato come tale, divenendo a tutti gli effetti un costo su cui incombe la perenne scure del risparmio.
 

In tutto questo, la sinistra si è dimostrata ben poco coerente con i propri valori storici, aprendo ad un “politicamente corretto” che vuole a tutti i costi sacrificare benessere e sicurezza dei rispettivi concittadini. Insomma, con il dogma del “dentro tutti”, in questo caso giustificato da ragioni ideologiche, non fa altro che supportare i profitti dei grandi padroni contro i quali per secoli si è battuta (vedasi ad esempio la lotta operaia).
 

Va da sé che la finanza in tutto questo ci vada a nozze, involontariamente

sorretta proprio dagli ingenui che tacciano di razzismo chiunque voglia preservare il ben che minimo benessere della rispettiva comunità.
 

All’interno di questo scenario machiavellico, i giovani sono sempre più divisi, spaccati dai dogmi ideologici che serpeggiano nella società. Alcuni abboccano ai proclami sessantottini di qualche nostalgico docente ben poco neutrale, altri invece seguono ciecamente i presunti “eroi” di oggi alle cui spalle si celano i più viscidi interessi di pochi eletti.
 

Altri ancora decidono però di non piegarsi, ma di lottare per il benessere del proprio paese, sulla base di quanto costruito nei secoli con tanti sacrifici dai nostri antenati. Riecheggia così fra i giovanissimi (nati dalla fine degli anni Novanta in poi) un nostalgico attaccamento verso il passato, nei confronti dei propri genitori e nonni che ancora conoscevano i valori di un tempo.
 

In Ticino, questa reazione identitaria esplode anche e soprattutto grazie ai social, con gruppi e pagine tematiche in cui si propongono testi dialettali, meme e vignette che esaltano con orgoglio la nostra identità di Cantone “Sonderfall”ed un crescente desiderio di riportare in auge un mondo ormai massacrato dalla globalizzazione selvaggia.
 

Nasce però in questo modo anche il rischio di estremismo, soprattutto tra chi si sente oppresso e non ascoltato dalla società attuale. Ascoltare le prerogative e i bisogni dei giovani è pertanto fondamentale, così da evitare pericolose derive.
 

In ogni caso, i veri ribelli non sono certo i ragazzini che scendono in strada per chiedere le frontiere spalancate (ideale per giunta appoggiato dai governi liberisti che ritengono di voler combattere), bensì coloro i quali ancora credono nel nostro paese e intendono opporsi allo smantellamento identitario voluto dai mondialisti più sfrenati.  
 

Mattia Melera
Consigliere Comunale Lega Arbedo-Castione
Coordinatore MGL Bellinzonese e Valli

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