E’ notizia di ieri che all’interno di UBS Ticino verranno cancellati 20 posti di lavoro. Il motivo: le difficoltà d’accesso al mercato del Belpaese.
Per la situazione della piazza finanziaria ticinese, che ha già perso migliaia di posti di lavoro e non si vede la fine della mattanza, sappiamo chi ringraziare. L’ex ministra del 5% Widmer Schlumpf, eletta con i voti del PPD e del PSS, la quale ha svenduto il segreto bancario elvetico senza contropartita, e la partitocrazia PLR-PPD-PSS, Verdi ovviamente inclusi, che ne ha appoggiato la politica delle genuflessione, accompagnandosi al mantra dell’“è ineluttabile”, del “sa po' fa nagott”. Se i nostri antenati avessero avuto una simile mentalità, la Svizzera non esisterebbe più da un pezzo.
Nel caso concreto, UBS Ticino fa riferimento alle difficoltà (eufemismo) di accedere al mercato finanziario italiano.
Eh già: il Belpaese, quello che tiene la Svizzera iscritta su liste nere illegali, dopo aver ottenuto lo smantellamento del segreto bancario elvetico senza alcuna contropartita, poi non concede agli operatori finanziari svizzeri l’accesso al proprio mercato. Inutile dire