Mondo, 05 gennaio 2020

"Un colpo di drone a Baghdad, non uno di pistola a Sarajevo"

*Post Facebook pubblicato da Toni Capuozzo

Sono passate ore e giorni, e la terza guerra mondiale non c’è stata, anche se Iran War fa tendenza su Twitter e qualcuno ha scomodato persino Nostradamus. Il fatto è che il mondo non è più quello che abbiamo studiato alle elementari: un colpo di pistola a Sarajevo e via con il massacro mondiale.

Quella cui stiamo assistendo è una lunga partita a scacchi, che spesso insanguina la scacchiera, ma nessuno ribalta il tavolo. Non vuole la guerra totale Trump, che pure deve fronteggiare impeachment e anno elettorale. Era – ed è ancora – il presidente del tutti a casa, via i nostri ragazzi da Siria e Iraq, a costo di abbandonare i curdi, e adesso deve inviarne di altri.

La sua era presidenza che ha prodotto la vittoria contro l’Isis e adesso ha fatto fuori il comandante di quella vittoria, Suleimani, e scontentato il regista, Putin. Ma nelle crisi internazionali la linearità non è un pregio, e l’imprevedibilità una risorsa. Non vuole la guerra frontale l’Iran, la cui economia è scossa dalle sanzioni, e che ha accresciuto la propria influenza nella regione grazie al talento di Suleimani, la guerra asimmetrica: attentati e manifestazioni, cellule e milizie, pugni e mani aperte. Certo, una risposta almeno simbolica ci sarà, per accontentare le folle di Baghdad e di Teheran, ma senza fretta, il mondo è pieno di obbiettivi soft e teatrali nello stesso tempo.

Più facile che venga accelerato il programma nucleare, ma senza mettere in gioco il rapporto diverso con l’Europa, che tampona a malapena sanzioni e isolamento. Più facile che le tensioni percorrano i paesi della mezzaluna
sciita: dall’Iraq dove viene zittita piazza Tahir che protestava – al costo di 600 morti – contro la corruzione e l’influenza iraniana, al Libano, allo Yemen. Più facile che Teheran si accoccoli ancora di più tra le braccia di Russia e Cina, e che sguinzagli i suoi cyber terroristi nella rete. Ma il colpo di drone di Baghad non è la guerra: gli unici a far festa, sì, sono stati i caschi bianchi ribelli siriani, che vedevano in Suleimani lo strangolatore di Aleppo. Ma tanti altri sono silenziosamente soddisfatti: Israele, dove Netanyahu getta alle spalle impicci interni, e ogni tensione finirà per rinsaldarlo: l’unità speciale di Suleimani si chiamava Quds, che vuol dire il Colle, che vuol dire Gerusalemme. Sono soddisfatti il Qatar e la Turchia, che si candidano a mediatori. Soddisfatto ovviamente il grande nemico di Teheran, l’Arabia Saudita.

Ma anche il grande alleato, il siriano Assad, che potrà affrontare il dopoguerra senza un ingombrante padrino. E noi ? Diciamolo con brutale chiarezza: niente attentati in Europa. La rete delle cellule dormienti dell’Isis, la schiera dei suoi simpatizzanti ed emulatori, la Fratellanza musulmana che semina nelle moschee immigrate è sunnita, e l’Iran è sciita. A meno che l’Isis debba dimostrare che esiste, e scavarsi un posto tra i due litiganti. Possiamo restare tranquilli nel nostro atollo. Avete presente le vacanze dei vip nelle Maldive ? Non sapevano – e non era importante saperlo – che fra i trecentomila abitanti delle Maldive un numero tra i 50 e i 100 è andato a combattere per lo Stato islamico. Ma venivano dalla capitale, Malè, non dai resort della beata innocenza.

*Giornalista

Guarda anche 

Russia e Stati Uniti avrebbero un piano segreto per far finire la guerra in Ucraina

La Russia e gli Stati Uniti hanno negoziato un piano segreto per porre fine alla guerra in Ucraina? È perlomeno quanto sostiene il portale americano Axios. Citando...
20.11.2025
Mondo

Nel Regno Unito il governo laburista lancia una vasta riforma per scoraggiare l'arrivo di richiedenti l'asilo

Il governo britannico ridurrà la protezione offerta ai rifugiati, che saranno "costretti a tornare nel loro Paese d'origine non appena sarà ritenut...
16.11.2025
Mondo

"Scarcerato lo scrittore franco-algerino Boualem Sansal"

Boualem Sansal è tornato in libertà dopo un anno di prigione. Il grande scrittore franco-algerino era stato arrestato nel novembre del 2024 dal governo alge...
13.11.2025
Mondo

Per mancanza di hotel, i partecipanti della conferenza sul clima alloggiano in navi crociera

Nel cuore della foresta amazzonica, dove pulsano i polmoni verdi del pianeta, il Brasile ospiterà la conferenza sul clima più importante del mondo questo no...
12.11.2025
Mondo

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto