Sport, 20 dicembre 2019

Domenichelli fa chiarezza: “Le linee del mio Lugano? Le ho cambiate così perché…”

Il DS bianconero, questa sera in panchina per il suo esordio da head coach, ha voluto ringraziare Conne e Cantoni, tessendo le lodi dei suoi giocatori e del Bienne

LUGANO – Una partita da head coach e una vittoria: se Hnat Domenichelli dovesse mai pensare di intraprendere questa avventura professionale nel suo futuro, il successo ottenuto questa sera contro il Bienne potrebbe usarlo come monito. Sì perché sotto le volte della Cornèr Arena, nonostante tanti difetti e diversi errori, si è visto finalmente un Lugano coriaceo e che ha provato sempre a reagire di fronte ai Seelanders, anche quando nel breve volgere di 61” ha incamerato due reti.

Se i bianconeri, assolutamente inadatti martedì ad Ambrì, questa volta non si sono sciolti come neve al sole, il merito va dato in gran parte a Hnat Domenichelli che, tolta la giacca e la cravatta del DS, ha vestito la tuta e si è posizionato in panchina. “Prima del match c’è stato tanto lavoro e per questo ringrazio Flavien Conne e Kristen Cantoni. Sono stati giorni intensi per noi – ha esordito – Durante la sfida invece ero sereno, tranquillo e concentrato sulla sfida, perché il Bienne è davvero un’ottima squadra, mentre ora sono davvero
stanco e sfinito”.

Dopo questi 3 punti qual è il tuo pensiero?
Sono felice per i ragazzi. Abbiamo vissuto insieme un gran via vai di emozioni, con tanti reti e siamo stati anche un po’ fortunati. Il “Dio dell’hockey” era dalla nostra parte, per la rete di Bertaggia, ma va bene così…

Guardando i dettagli negativi: nel primo tempo potevate chiuderla non sfruttando 3 powerplay…
Contro una squadra come il Bienne la partita non è mai chiusa nemmeno sul 3-0. Sono veloci e tecnici. Ora pensiamo alla vittoria, godiamocela e guardiamo a domani.

In tre giorni hai ribaltato il Lugano: hai cambiato tutte le linee. Offensive, difensive, di powerplay: secondo te erano sbagliate quelle di Kapanen?
Ne abbiamo parlato con i giocatori, cercando di creare il primo blocco di powerplay con i tre stranieri in modo da creare gioco. Abbiamo pensato a come costruire il secondo e abbiamo deciso di non mischiare poi troppo le linee in 5 contro 5. Le linee sono nate così.

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