Sport, 26 settembre 2019
Grinta, sofferenza e orgoglio: è tornato il vero Ambrì?
La vittoria di martedì contro il Langnau ha mostrato una squadra ancora non perfetta ma con la voglia di vincere, di lottare e che si è tolta un peso dalle spalle
AMBRÌ – Festeggiare la prima vittoria stagionale al quinto tentativo, ovviamente, non è il massimo ma c’è da guardare il bicchiere mezzo pieno in casa Ambrì, senza se e senza ma. Concentrarsi sul fatto che gli stranieri – fatta eccezione per D’Agostini – non stiano rendendo ancora al massimo o sulla mancanza di un giocatore come Kubalik non serve a molto, sicuramente non serve a Cereda e alla sua truppa che invece devono ripartire proprio dal successo ottenuto contro il Langnau per rialzare la testa e per provare a trovare la giusta via.
Un successo quello di martedì magari non bellissimo, non limpidissimo e neanche spumeggiante, ma di rabbia, di voglia, di mentalità e attitudine. Ciò che davvero necessitava questo Ambrì in questo
momento, per ritrovare la propria identità, il proprio carattere che ne aveva caratterizzato il gioco lo scorso anno. Certo di errori Fora e compagni ne compiono ancora parecchi, per battere i Tigers – nonostante un buon primo periodo – è servito il guizzo in solitaria di Zwerger e la precisione assoluta di D’Agostini, ma va bene anche così.
Sì perché proprio la rete del Top Scorer potrebbe rivelarsi fondamentale non tanto per la classifica, quanto per il fattore mentale. Quel gol a poco dal 60’ ha tolto un peso enorme dalle spalle dei biancoblù che temevano l’ennesima beffa. Una beffa che sarebbe stata davvero pesante da digerire per un Ambrì che dimostra di aver voglia di fare ma che fatica a concretizzare… e a fare.