Mondo, 26 giugno 2019

Aldo Grasso critica il doc 'Where are you': "Nessun migrante spende una sola parola per ringraziare"

*Da Liberatv

MILANO - “Sono uomo, nulla che sia umano mi è estraneo”. Con questa celebre citazione di Terenzio, si apre Where are you? Dimmi dove sei, il documentario firmato da National Geographic andato in onda in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. Aldo Grasso, critico televisivo del Corriere della Sera, parte da qui per analizzare alcuni aspetti del filmato, e non risparmia frecciate all’atteggiamento dei migranti e al silenzio assordante della comunità islamica.  Grasso spiega che “Where are you? prende le mosse da una fotografia di Massimo Sestini, assurta a icona della crisi migratoria nel Mediterraneo; scattata il 7 giugno 2014, nelle acque internazionali tra Libia e Sicilia, a bordo di un elicottero della Marina Militare italiana: “Nella fotografia, i migranti stipati sul barcone guardano verso l'alto, cercano e riconoscono l'obiettivo, esultano e festeggiano ormai convinti di essere in salvo”. 

In seguito il fotografo ha lanciato un appello sul web per scoprire dove siano finite quelle persone e molte di loro compaiono con le loro testimonianze nel documentario, aggiunge Grasso.
  “Il documentario firmato da National Geographic – scrive il critico - è emozionante e straziante quanto l’immagine catturata dall’immenso fotoreporter Massimo Sestini. Ma anche, personalmente, disturbante. Colpisce che nessun migrante, una volta salvato vestito e rifocillato, spenda una sola parola per ringraziare non solo il paese che li ha portati in salvo (l’Italia) ma nemmeno gli altri paesi (Francia, Svizzera e Germania) che li accolgono e danno loro un lavoro, una casa, un welfare. Niente, manco un “grazie”.

Anzi, è tutto un lamentarsi che il velo impedisca di fare la parrucchiera, che la gente li osservi curiosa, perfino il clima del nord Europa dà loro fastidio.   Altro punto: in questa immane tragedia dell’immigrazione non spunta mai un esponente della comunità musulmana italiana o svizzera che intervenga per dar loro aiuto e sollievo nel processo di integrazione in un nuovo paese. Nemmeno sul molo di Lampedusa c’è qualcuno che si prodighi nei loro confronti. Magari, e noi non lo sappiamo, il Corano non permette compassione per chi è scampato per un miracolo alla morte”.

Guarda anche 

Le truffe elettorali dell'UE non si fermano in Moldavia. Elezioni annullate in Romania per fermare il candidato sovranista Georgescu

ROMANIA - Lo scenario delle presidenziali romene si è trasformato in un vero e proprio terremoto democratico. Il primo turno, tenutosi il 24 novembre 2024, ha v...
18.05.2025
Mondo

Donald Trump annuncia un colloquio telefonico con Vladimir Putin "per mettere fine al spargimento di sangue in Ucraina"

Il presidente americano Donald Trump ha annunciato sabato che lunedì avrebbe parlato con il suo omologo russo Vladimir Putin per "porre fine allo spargimento ...
18.05.2025
Mondo

Per l’Ucraina la ricostruzione sarà difficile quanto la guerra. E i soldi promessi dall'occidente basteranno?

UCRAINA - La guerra in Ucraina è una tragedia che colpisce un'intero popolo aggredito. Ma ciò che molti sottovalutano è che la pace, quando ar...
16.05.2025
Mondo

Colloqui tra di pace tra russi e ucraini a Istanbul, ma Putin non ci sarà

Il presidente russo Vladimir Putin non parteciperà ai colloqui diretti con la delegazione ucraina a Istanbul giovedì, nonostante l'invito del suo omolog...
15.05.2025
Mondo

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto