Ha fatto parecchio discutere il caso di una verifica di una classe di una scuola media del Luganese, verifica in cui veniva chiesto di spiegare perchè gli stranieri erano importanti (vedi articoli correlati). La vicenda ha risollevato le accuse, che ormai esistono da anni se non da decenni, di una scuola ticinese in cui i docenti, non solo sono apertamente di sinistra, ma non si fanno remore a promuovere le proprie opinioni politiche nelle classi in cui insegnano, in barba alla neutralità e all'obiettività a cui si dovrebbero attenere. Della questione abbiamo discusso con Alberto Siccardi, promotore dell'iniziativa sulla Civica, iniziativa accolta a larga maggioranza dalla popolazione ticinese nonostante l'opposizione della sinistra e dei docenti.
Sono passati quasi due anni da quando i ticinesi hanno accolto l'iniziativa che chiedeva di inserire la civica nel programma scolastico quale materia separata. A che punto è la sua attuazione?
Stiamo indirettamente monitorando il grado di rispetto delle nuove disposizioni legislative sull’insegnamento della Civica come materia separata. Stiamo tirando le nostre conclusioni, ma è prematuro parlarne.
Negli scorsi giorni c'è stata una polemica su una verifica scolastica in cui vi era una domanda che presupponeva che gli stranieri fossero importanti. Che idea si è fatto di questa polemica?
È indubitabile che siamo di fronte a una lotta politica più o meno dichiarata, a volte travestita da accuse di razzismo o più semplicemente da mondialismo. Ritengo che di razzismo vero e proprio ce ne sia molto poco, mentre è molto più evidente la volontà della eliminazione delle frontiere e dell’annullamento delle nostre culture nazionali. Naturalmente la maggioranza della popolazione non ne è felice.