Ticino, 16 maggio 2019

La vergogna dentro la Galleria del Monte Ceneri. E quell'azienda lavora ancora in Svizzera!

BELLINZONA – Il Ministero Pubblico si riserva di aprire ulteriori atti istruttori per quanto successo nel periodo dei lavori della galleria del Monte Ceneri. Il caso lo aveva scatenato Falò, parlando di gravi irregolarità, ma il sindacato UNIA in realtà aveva portato i primi operai a testimoniare nel settembre del 2018, e la Polizia stava raccogliendo materiale.

Cosa succedeva nella galleria, i cui lavoridi  armamento erano assegnati alla GCF e Gefer, facente capo all’italiana Rossi? “Abbiamo denunciato il taglieggio dei salari, gli orari dei lavoro allucinanti, le norme di sicurezza non rispettate, le buste paga falsificate. È successo di tutto, il peggio, il peggior esempio: dall’usura, alla falsificazione di documenti, alla coazione. Alcuni lavoratori venivano tenuti dentro a lavorare per 24 ore consecutive. Sì, so di autisti di treno che lo hanno fatto! Mi auguro che si acceleri e si decretino le accuse”, ha raccontato a TicinoLibero il sindacalista Igor Cima.

Tutto questo in poco più di un anno, facendogli addirittura affermare che si tratta del “peggior caso a cui ho mai assistito”.
/>
Ma quel che sconcerta è che la stessa azienda sta ancora lavorando in Svizzera! “Non si sa esattamente di quali cantieri si tratta, hanno in mano la manutenzione della rete ferroviaria in tutta la Svizzera. Sono spesso cantieri che durano poco, non è evidente. Chiedo alle FFS di fare le verifiche del caso e di pensare seriamente di togliere il mandato a loro. Visto il ripetersi di questi abusi in tutti i cantieri, qualcosa fa pensare che anche adesso…”, spiega Cima.

Ciò che lo colpisce è la sistematicità dei metodi utilizzati da questa ditta, che si è comportata nello stesso modo, per esempio, in Danimarca e a quanto pare anche in Turchia, secondo informazioni di UNIA. “Gli operai hanno paura non solo di perdere il posto, alcuni sono stati anche minacciati di non lavorare più sul territorio italiano ed è ciò che succede. La ditta è radicata sul territorio, ha contatto ovunque, per questi lavoratori sarà dura trovare un posto. È stato detto loro che potevano tornare a lavorare se avessero ritirato la denuncia”, aggiunge.

Guarda anche 

Arrestata nel Bellinzonese una 33enne per sospetto spaccio di droga

Il Ministero pubblico e la Polizia cantonale hanno reso noto che il 6 novembre 2025, nell’ambito di un’inchiesta condotta in collaborazione con i servizi a...
10.11.2025
Ticino

Il Mattino della Domenica attacca: “Altro che caso Gobbi, esiste solo il caso Dadò”

CASO DADÒ - Il Mattino della Domenica è tornato all’attacco. Nell’ultimo numero, il settimanale ha dedicato un duro articolo al presidente ca...
10.11.2025
Ticino

Due galline, una decina di uffici pubblici e otto pagine di formulari. Giuseppe Cotti raccoglie lo spunto di Tettamanti e attacca

TICINO - Il deputato Giuseppe Cotti ha rilanciato sui social un intervento di Tito Tettamanti pubblicato sul Corriere del Ticino, definendolo “l’essenza de...
10.11.2025
Ticino

"Ennesimo furto d’auto e inseguimento causato da richiedenti l’asilo, cosa fa il Consiglio di Stato?"

Il furto di un'automobile da una concessionaria di Viganello (vedi articoli correlati) è all'origine di un'interrogazione del granconsigliere leghista ...
08.11.2025
Ticino

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto