A redigere il ricorso accolto dal Taf è stata la signora Cecilia Sanna di Sos Ticino. Le ricorrenti contestavano la decisione presa dalla Segreteria di Stato della migrazione (Sem) lo scorso 3 aprile di rinviarle in Italia, paese in cui avevano chiesto asilo prima di spostarsi in Svizzera.
Secondo la signora Sanna la donna andava considerata quale caso vulnerabile, poiché incinta al terzo mese e con una figlia a carico. Inoltre, spiegava ancora la signora Sanna, la donna senegalese era “molto provata e stanca” e stava “male psicologicamente”. Per questi motivi la decisione di rinvio andava a suo modo di vedere annullata o almeno sospesa.
/>
Le autorità italiane avevano accettato di riprendere a carico le richiedenti. Ma il Taf ha deciso di tenerle in Svizzera. Poiché, come detto, “diversi studi, rapporti internazionali e giurisprudenza di diverse corti europee confermano” che l’Italia “non assicurerebbe una presa in carico dei casi vulnerabili conforme alle disposizioni ed alla giurisprudenza internazionale”.
“Secondo il nuovo impianto normativo del diritto d’asilo" si legge ancora nella sentenza “le richiedenti verranno alloggiate in un Centro di accoglienza straordinaria o in un Centro di accoglienza per richiedenti asilo e non avranno invece diritto ad essere alloggiate - come era invece il caso prima del decreto Salvini per i casi di persone vulnerabili - in un Centro SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).
Il Taf ha quindi accolto il ricorso e annullato la decisione della Sem, invitandola a meglio "esaminare il nuovo quadro normativo del diritto d’asilo in Italia e come in concreto si presenteranno le strutture d’accoglienza nello stesso Paese”.
Le autorità italiane avevano accettato di riprendere a carico le richiedenti. Ma il Taf ha deciso di tenerle in Svizzera. Poiché, come detto, “diversi studi, rapporti internazionali e giurisprudenza di diverse corti europee confermano” che l’Italia “non assicurerebbe una presa in carico dei casi vulnerabili conforme alle disposizioni ed alla giurisprudenza internazionale”.
“Secondo il nuovo impianto normativo del diritto d’asilo" si legge ancora nella sentenza “le richiedenti verranno alloggiate in un Centro di accoglienza straordinaria o in un Centro di accoglienza per richiedenti asilo e non avranno invece diritto ad essere alloggiate - come era invece il caso prima del decreto Salvini per i casi di persone vulnerabili - in un Centro SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).
Il Taf ha quindi accolto il ricorso e annullato la decisione della Sem, invitandola a meglio "esaminare il nuovo quadro normativo del diritto d’asilo in Italia e come in concreto si presenteranno le strutture d’accoglienza nello stesso Paese”.
Guarda anche
Un autista Uber condannato e espulso dopo aver aggredito sessualmente tre clienti
Un autista di Uber e Bolt è stato condannato a quattro anni di carcere per aver aggredito sessualmente tre passeggere in stato di ebbrezza a bordo della sua auto n...
08.11.2025
Svizzera
Un allenatore condannato e espulso dopo aver messo incinta una giocatrice minorenne e di 30 anni più giovane
È un caso profondamente scioccante quello discusso a ottobre dal Tribunale regionale di Berna-Mittelland: un allenatore sportivo era sul banco degli imputati per a...
06.11.2025
Svizzera
Forte afflusso di giovani dopo che il presidente ucraino ha revocato il divieto di lasciare l'Ucraina
Lo scorso agosto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha revocato il divieto di viaggio per gli uomini di età compresa tra 18 e 22 anni. Da allora, quasi 100&...
04.11.2025
Svizzera
10 giorni dopo aver ricevuto la patente investe mortalmente il suo migliore amico, dovrà andare in carcere
Un giovane dovrà andare in carcere dopo aver causato un incidente in cui era rimasto ucciso il suo migliore amico. La tragedia è avvenuta a Bassecourt (JU),...
02.11.2025
Svizzera





