Svizzera, 18 aprile 2019

Norman Gobbi alla televisione romanda: "Uccidere la libertà degli svizzeri non migliorerà la sicurezza nell'UE"

Il Consigliere di Stato Norman Gobbi era ospite ieri della trasmissione "La Matinale" della televisione svizzera romanda per discutere della modifica delle Legge sulle armi, tema in votazione il prossimo 19 maggio. Uno dei pochi ministri cantonali contrari all'inasprimento voluto dall'UE e approvato da Consiglio federale e parlamento, Gobbi critica quello che ritiene essere un attacco alla sovranità della Svizzera. "Questa modifica della legge è richiesta da una direttiva UE, ma nel nostro paese abbiamo costruito tutti i nostri migliori risultati sulla libertà personale, un valore oggi messo in discussione" spiega Gobbi. Secondo l'esponente della Lega infatti, la legge, oltre a non migliorare in alcun modo la sicurezza né in Svizzera né in UE, incrina il rapporto di fiducia tra stato e cittadino. "In Svizzera, l'atteggiamento delle autorità è basato sulla fiducia nei cittadini, inclusi cacciatori, tiratori e collezionisti di armi, un approccio che non è quello dell'UE." affema Gobbi.

Per quel che riguarda gli accordi di Schengen, che secondo i favorevoli verrebbero messi in discussione in caso di mancata ripresa della direttiva UE, Gobbi in primo luogo ricorda che anche prima di Schengen la Svizzera era un paese sicuro. Schengen ha portato a una standardizzazione dei database e della
collaborazione tra stati, il che è senz'altro di aiuto senza peraltro essere fondamentale. Il Consigliere di Stato si dice comunque fiducioso che anche in caso di rifiuto la Svizzera non verrebbe espulsa dagli accordi di Schengen dal momento che "non è nell'interesse dell'UE avere la Svizzera fuori da questo accordo".

In definitiva per Gobbi la legge attacca le libertà individuali dei cittadini senza portare alcun vantaggio dal punto di vista della sicurezza, né in Svizzera né tantomeno in UE. Infine, denuncia quello che ritiene un abuso di ciò che dovevano essere gli accordi di Schegen, ossia un trattato di collaborazione tra stati in cui però si rispettano le sovranità dei singoli paesi membri, ciò che non è il caso con questa direttiva. "Mi oppongo a questo modo di fare dell'UE, delle sue clausole ghigliottine, questa mettere sotto pressione. Non possiamo ingoiare qualsiasi cosa che viene da Bruxelles" sostiene Gobbi.

La trasmissione di cui era ospite Norman Gobbi è disponibile sul sito della RTS, in francese e della durata di circa 10 minuti, cliccando qui.

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