Il Consigliere di Stato Norman Gobbi era ospite ieri della trasmissione "La Matinale" della televisione svizzera romanda per discutere della modifica delle Legge sulle armi, tema in votazione il prossimo 19 maggio. Uno dei pochi ministri cantonali contrari all'inasprimento voluto dall'UE e approvato da Consiglio federale e parlamento, Gobbi critica quello che ritiene essere un attacco alla sovranità della Svizzera. "Questa modifica della legge è richiesta da una direttiva UE, ma nel nostro paese abbiamo costruito tutti i nostri migliori risultati sulla libertà personale, un valore oggi messo in discussione" spiega Gobbi. Secondo l'esponente della Lega infatti, la legge, oltre a non migliorare in alcun modo la sicurezza né in Svizzera né in UE, incrina il rapporto di fiducia tra stato e cittadino. "In Svizzera, l'atteggiamento delle autorità è basato sulla fiducia nei cittadini, inclusi cacciatori, tiratori e collezionisti di armi, un approccio che non è quello dell'UE." affema Gobbi.
Per quel che riguarda gli accordi di Schengen, che secondo i favorevoli verrebbero messi in discussione in caso di mancata ripresa della direttiva UE, Gobbi in primo luogo ricorda che anche prima di Schengen la Svizzera era un paese sicuro. Schengen ha portato a una standardizzazione dei database e della