Sport, 24 marzo 2019

Primo tempo da dimenticare, poi la Svizzera cambia marcia

Euro 2020: gli elvetici vincono in Georgia nell’esordio delle qualificazioni

TBLISI - Chi pensava che la Georgia potesse davvero impensierire la Svizzera nella prima partita di qualificazione agli Europei del prossimo anno è stato servito di barba e capello. È bastato un accorgimento tattico a metà tempo per mandare in tilt gli uomini di Weiss e permettere ai rossocrociati di cambiare le dinamiche di una partita che per tutti i primi 45 minuti era finita sui binari della noia o della monotonia, fate voi. Colpa soprattutto dell’atteggiamento rinunciatario dei ragazzi di Vladimir Petkovic e di un certo ardore agonistico della Georgia che davanti al proprio pubblico (davvero caldo, come previsto del resto) ha provato a rendere difficile il compito a Lichtsteiner e soci. È stata proprio dei padroni di casa l’unica vera occasione da rete del primo tempo, grazie ad un conclusione centrale di Kashia al 44’. Un brivido, nient’ altro. Che ha però scosso l’apatia generale della squadra di rosso vestita.

E negli spogliatoi Petkovic si è fatto naturalmente sentire ma non solo: ha aggiustato il modulo, schierando un 3-5-2 che si sarebbe rivelato poi decisivo insieme al cambio di atteggiamento e di ritmo. Si è vista insomma una ben altra Svizzera, che non ha più concesso nulla alla Georgia, e alla quale sono bastati una ventina di minuti per chiudere i giochi grazie alle reti di Zuber e Zakaria fra il 60’ e l’80’. E nel finale i rossocrociati avrebbero
potuto pure abbellire il punteggio che però sarebbe stato severo per i generosi locali. Con il frizzante Embolo schierato più vicino a Gavranovic prima ed Ajeti poi, il gioco della Svizzera ne ha indubbiamente guadagnato. Infatti ha servito l’assist per il vantaggio ottenuto da Zuber, che con un preciso rasoterra ha battuto Loria (per l’attaccante è il sesto gol personale fra Nazionale e Hoffenheim nell’ultimo anno).

La seconda rete, come detto, l’ha realizzata Zakaria, che si è fatto trovare al posto giusto dopo una respinta del portiere su un tiro di Ajeti, entrato al posto del ticinese Gavranovic. È insomma partita bene l’avventura della squadra di Petkovic: dopo la qualificazione alla fase finale della Nations League del prossimo giugno in Portogallo, adesso il debutto vincente nelle qualificazioni continentali. Il lupo perde il pelo ma non il vizio, verrebbe voglia di dire. Oltretutto, se si tiene conto che ieri la Svizzera ha giocato senza tre pedini fondamentali quali Shaqiri, Seferovic e Mehmedi. A fine partita Vlado Pektovic non si è scomposto più di quel tanto, soprattutto sul “non calcio” dei primi 45 minuti.

“Eravamo imballati e non era facile giocare, visto che la squadra mandata in campo era inedita. Nella ripresa con dei ritocchi abbiamo fatto la differenza” ha affermato il nostro commissario tecnico.

J.P.

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