Sport, 10 marzo 2019
Ambrì, male la prima. I voti di gara-1
I leventinesi non sono riusciti ancora a sfatare il tabù Bienne, che resta una vera bestia nera per i ragazzi di Cereda che si sono fatti sorprendere troppo facilmente da Fuchs e compagni
BIENNE – Niente da fare per l’Ambrì in gara-1 dei quarti di finale dei playoff: dopo un’attesa lunga 5 anni, i leventinesi dovranno attendere ancora per mettere da parte l’ultima vittoria in una partita della post season che conta, datata 2006 contro il Lugano. Bianchi e compagni alla Tissot Arena hanno sofferto, specie nel primo tempo, pagando dazio contro un avversario che può contare su un tasso tecnico davvero elevato.
Un boxplay da applausi. Voto: 5. Resistere per 1’44 in 3 contro 5, non subire reti in inferiorità numerica, nonostante le tante occasioni avute. Farlo alla Tissot Arena contro il quarto poweplay della regular season non è roba da poco. Se l’Ambrì ha avuto la possibilità di sognare per qualche secondo di poter riaprire gara-1, tanto lo deve al gioco in inferiorità numerica.
Fabio Hofer, l’unico a provarci davvero. Voto: 4+. Siamo abituati a vederlo spesso sul tabellino dei marcatori per le reti siglate in powerplay, ma Hofer – che come al solito crea scompiglio e ci mette impegno per tutti i 60’ – ieri sera è stato l’unico attaccante a crederci e a provarci su tutto l’arco dell’incontro. Le occasioni migliori, i tiri più importanti dalle parti di Hiller (eccezion fatta per la rete di Fischer), portano la sua firma. Se in gara-2 l’Ambrì vuole ottenere un risultato diverso, però, servirà qualcun altro a provarci oltre a lui.
Attitudine e mentalità da sistemare. Voto: 4. Il voto nasce dalla media tra

il 3, scarso, per come l’Ambrì si sia fatto stupire dal Bienne a inizio partita, sia sul ritmo, che sull’intensità e sull’agonismo, e il 5 per quanto mostrato in seguito. Certo nel primo tempo non c’è praticamente stata partita, tanto è vero che appena i leventinesi hanno provato a reagire, hanno incassato la rete di Fuchs. In seguito almeno mentalmente e difensivamente Guerra e compagni hanno dato segni di ripresa, ma contro questo Bienne davvero non basta.
Kubalik, D’Agostini, Novotny, Zwerger e Müller: dove sono? Voto: 3. Li mettiamo tutti assieme, tutti nello stesso calderone, tutti con lo stesso voto. Stranieri, svizzeri di licenza e svizzeri veri e propri. Tutti hanno deluso, da tutti ci si aspettava qualcosa di diverso e di importante, ma alla prima chiamata hanno ciccato. Siamo sicuri che in vista di gara-2 le cose cambieranno, anche perché se così non fosse… le cose rischierebbero di mettersi davvero male.
Tabù Bienne infinito. Voto: 2. Due come le reti realizzate dall’Ambrì in tutta la regular season contro i Seelanders, per di più tutte alla Valascia. Quella di ieri di Fischer, giunta a 15” dalla fine della partita, infatti è stata la prima rete siglata dai leventinesi in stagione alla Tissot Arena. Una pista stregata per i ragazzi di Cereda: la vittoria qui manca da tempo immemore. La speranza che quel gol nel finale possa cambiare un po’ le cose, ma è innegabile che il tasso tecnico di Brunner, Rajala, Fuchs e via dicendo metta in seria difficoltà la truppa leventinese.