Settimana scorsa, a Birmingham, nel Regno Unito, più di 300 tra genitori e alunni si sono riuniti fuori dai cancelli di una scuola elementare per protestare contro il programma scolastico dell’istituto che comprendeva lezioni di educazione sessuale a base di indottrinamento gender, tenute da un professore dichiaratamente omosessuale. Lo riferisce il portale "MailOnline".
Lo ricordiamo, il genderismo è quella teoria secondo cui il sesso di una persona non è definito biologicamente alla nascita ma dipende dall'identità di una persona. Nel corso degli scorsi decenni, secondo questa logica, sono state create praticamente un'infinità di sessi immaginari, perlopiù nei paesi anglosassoni, e sono aumentate a dismisura le persone che si credono di un sesso diverso da quello con cui sono nato, arrivando in taluni casi ad operarsi chirurgicamente per avere gli attributi sessuali che rispecchiano la loro percezione.
La teoria gender è perlopiù diffusa nei paesi anglosassoni ma negli scorsi anni si sta diffondendo anche nell'Europa continentale, e anche in Svizzera. Il Consiglio federale, accettando acriticamente questa teoria come vera, ha recentemente annunciato di voler introdurre la possibilità che una persona possa cambiare il proprio sesso sui propri documenti e evocato la possibilità di introdurre il cosidetto "terzo sesso" sui documenti ufficiali.
Ritornando alla protesta di Birmingham, un dato che balzava subito all’occhio osservando le persone che manifestavano riguarda la composizione etnico-religiosa della folla: la maggior parte dei dimostranti era composta da famiglie di immigrati di credo musulmano, assolutamente contrarie ai tentativi di indottrinamento