Il primo ministro britannico Keir Starmer ha promesso lunedì di "riprendere finalmente il controllo" dei confini del Paese, annunciando nuove misure volte a ridurre l'immigrazione legale, mentre il partito Reform di Nigel Farage continua a guadagnare terreno nel Regno Unito.
"Tutti gli aspetti del sistema di immigrazione, compresi i visti di lavoro, di ricongiungimento familiare e di studio, saranno rafforzati in modo da poterli controllare meglio", ha affermato il leader laburista in una conferenza stampa a Downing Street.
Tra queste misure "radicali", sarà necessario trascorrere dieci anni nel Paese, anziché cinque, per richiedere la residenza permanente o la nazionalità britannica, e il settore dell'assistenza agli anziani, attualmente fortemente dipendente dai lavoratori stranieri, non sarà più in grado di reclutare personale dall'estero.
Il livello di inglese richiesto per l'immigrazione sarà rafforzato, anche, per la prima volta, per gli adulti a carico del titolare del visto. Verrà ridotto anche il periodo di permanenza degli studenti internazionali nel Regno Unito dopo gli studi. “Questo piano dovrebbe consentirci di riprendere finalmente il controllo dei nostri confini", ha affermato Keir Starmer, riecheggiando uno slogan dei sostenitori della Brexit.
Senza una migliore integrazione, il Regno Unito rischia di diventare "un'isola di stranieri, non una nazione che avanza unita", ha anche affermato, suscitando aspre critiche da parte dei gruppi di difesa dei diritti degli immigrati e dei parlamentari laburisti di sinistra. "Il numero di immigrati diminuirà" significativamente entro le elezioni generali del 2029, ha promesso Starmer.