Sport, 24 gennaio 2019

La parola a Baron: “L’Ambrì si è tolto la scimmia, il Lugano era la squadra ammirata da tutti. Merzlikins? Magari il mercato influisce…”

L’ex portiere è intervenuto ai nostri microfoni fotografando il momento delle due squadre ticinesi, lanciando uno sguardo anche sul futuro

LUGANO – Mancano 14 partite alla fine della regular season e il futuro in ottica playoff per Lugano e Ambrì è ancora tutto da scrivere. I bianconeri martedì sono tornati a vincere, dopo il KO di Berna, sbancando Bienne, mentre i leventinesi dopo esser caduti a Rapperswil hanno ripreso la loro marcia superando il Davos. Ma entrambe dovranno lottare, partendo da questa sera e da domani, per conquistare una delle otto posizioni che significano post season che conta.

Per provare a tastare il polso alle due squadre abbiamo chiesto il parere a chi di hockey ne sa sicuramente più di noi, vista la sua grande esperienza in merito e la sua carriera: Marco Baron.

Marco, partiamo dall’Ambrì impegnato questa sera a Ginevra. Come lo vedi?
I leventinesi stanno molto bene, è innegabile. È vero, sono caduti a Rapperswil ma può capitare, anche se perdere contro l’ultima in classifica, ciccando i primi minuti del match, non fa mai piacere. Ma ad Ambrì c’è molto identità e convinzione: la squadra, la dirigenza e lo staff tecnico si sono tolti dalle spalle quella “scimmia” che ha contraddistinto le ultime annate… diciamo che al massimo è rimasta solo la sua ombra. Questo anche grazie al lavoro fatto da Luca Cereda e Paolo Duca, due che l’Ambrì lo hanno nel sangue: ognuno si prende le proprie responsabilità, nessuno interviene nel lavoro dell’altro, ma tutti assieme camminano verso lo stesso obiettivo.

E sul ghiaccio la squadra risponde alla grande…
Esattamente. E parlo non solo degli stranieri, ma tutti riescono a rendere al massimo. Partendo da Conz, davvero ottima la sua stagione fin qui, passando per gli stranieri che trascinano il gruppo a suon di punto, fino ad arrivare agli svizzeri sempre decisivi e importanti.

Passando al Lugano, possiamo immaginare che il tuo pensiero sarà un po’ diverso…
Effettivamente a Lugano le cose vanno meno bene e quando avviene, quando hai questa pressione di dover far bene, di rialzarti, rischi di fare ancora peggio. I bianconeri anche a Berna hanno creato tanto, sono stati anche un po’ sfortunati, ma non riescono a segnare e questo influisce sul morale. Inoltre spesso quando subiscono una rete vanno in difficoltà. Sono però convinto che questa squadra possa riprendersi, possa superare questa difficoltà, anche se dura da inizio stagione: i giocatori devono seguire le indicazioni del mister, devono alzare il livello di fisicità, chiudendo i check, finendo le azioni e lavorando tutti assieme anche senza disco.

In effetti il fattore mentale a volte sembra frenare la squadra di Ireland…
Quando pensi troppo alla vittoria, quando sai che devi per forza ottenere un obiettivo, ti metti ancora più pressione da solo e appena qualcosa non gira per il verso giusto… cadi! Ricordiamoci che l’anno scorso durante i playoff il Lugano, che non è molto diverso da quello di quest’anno, era ammirato da tutti per l’attitudine, perché faceva quelle piccole ma decisive cose per ottenere l’obiettivo. Non cercava di fare qualcosa in più, cosa che non avviene sempre quest’anno. Lo dico sempre: giocare semplice è la cosa più difficile.

È però innegabile che gli stranieri non stanno rendendo come l’anno scorso. Colpa di qualche infortunio di troppo?
Gli infortuni ci sono e ci saranno sempre nell’hockey. Nei playoff a meno di fratture importanti, giochi…
quindi non mi piace prendere l’infortunio o i postumi di un problema come un alibi. Se vai sul ghiaccio vuol dire che hai avuto l’ok da parte dello staff medico e anche tu sei in grado di dare il 100%.

Proviamo a essere più diretti: Klasen è rimasto a guardare quasi per tutta la stagione. E ora sta giocando solo perché Haapala è infortunato…
Il talento di Linus è innegabile, è un grande giocatore, ma sta rivivendo la stessa situazione vissuta a inizio 2018. Un motivo ci sarà. Forse perché ormai hanno capito il suo gioco, il suo stile di hockey e non riesce più a essere determinante come lo era prima, anche se i suoi punti li mette a referto. Deve essere anche la squadra però ad aiutarlo, ad aprirgli i varchi…

Passiamo a Lapierre e Lajunen. Anche loro c’erano lo scorso anno e nei playoff hanno sempre fatto al differenza…
Loro sono giocatori da playoff, sono giocatori two-ways e prendono tantissimi check. Prima o poi anche il tuo corpo ti chiede una “pausa”, non risponde come vorresti perché sei sempre sotto stress e sotto “attacco” dei colpi. Anche in questo caso, c’è bisogno della fisicità della squadra per poter dar loro una mano.

Detto tutto questo: il Lugano andrà ai playoff?
Io penso di sì, penso che possa farcela. Ma per farlo deve iniziare a giocare ora come farebbe nella post season. Ovvero con ritmi più alti, aumentando la fisicità e chiudendo tutte le azioni. In realtà questa cosa la squadra di Ireland ha iniziato a farla già nelle ultime partite.

Capitolo Elvis, a te molto caro. Il lettone è fondamentale per il Lugano, ma non noti che non stia rendendo al massimo delle sue capacità?
Non voglio trovare nessun alibi per Elvis, anche perché metterlo in dubbio sarebbe insensato. Ovviamente non è questo il senso della domanda, ma può anche essere possibile che i rumors di mercato, la NHL che si avvicina in maniera importante, viste le ultime dichiarazioni provenienti da Oltreoceano delle ultime ore, potrebbero anche averlo distratto un po’. Ma il Lugano può star sereno: ora arrivano le partite che davvero contano ed Elvis risponderà “presente”, perché lui si esalta quando ci sono queste sfide.

In ogni caso Merzlikins partirà a fine stagione: i bianconeri dovrebbero tentare di accaparrarsi Mayer o punteresti su un portiere straniero?
Bella domanda. E la risposta è una: non saprei. In questo caso la dirigenza dovrebbe sedersi, valutare i pro e i contro, valutare il mercato e prendere una decisione. Mayer non è un brutto portiere, sia chiaro, ha avuto qualche infortunio e ogni tanto qualche errore gli scappa, ma già negli Juniores aveva dimostrato di poter essere un portiere di assoluto valore. Ma per il Lugano quello è un ruolo fondamentale, quindi bisognerà valutare la scelta da prendere… e non solo in quel reparto!

Il Lugano può puntare su Stefan Müller?
Altra domanda interessante, a cui però davvero ho difficoltà a rispondere. Bisognerebbe capire se il Lugano ha deciso di puntare su di lui come secondo, perché sicuro che Elvis potesse giocare 49 delle 50 partite di regular season, o perché ha i numeri per sostituirlo. A Biasca ha fatto molto bene, ma deve crescere e valutarlo dopo soltanto poche partite disputate non sarebbe corretto nei suoi confronti.

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