Mondo, 13 dicembre 2018
Scontro UE-Italia: Conte si piega, la base gialloverde grida al tradimento
Si tratta ad oltranza per evitare che l'Europa apra una procedura di infrazione per debito eccessivo nei confronti dell'Italia. Negli scorsi giorni il premier italiano Giuseppe Conte insieme al ministro dell'Economia Giovanni Tria si è recato a Bruxelles per cercare di strappare un'intesa che evitasse all'Italia la temuta procedura e ieri è arrivato l'annuncio: il rapporto PIL/deficit non sarà del 2.4% ma del 2.04%.
Ma Giuseppe Conte deve lavorare su due fronti: quello europeo appunto, ma anche quello interno per convincere Lega e Cinque Stelle a limare le misure previste nella manovra economica per abbassare il più possibile il deficit. E se gli esponenti dei due partiti per ora non si esprimono o rispondono che attendono maggiori dettagli o la fine dei negoziati, fra la base serpeggia la delusione con diversi che gridano al tradimento.
L'annuncio di Giuseppe Conte su Twitter, a titolo di esempio, è infatti stato tempestato di critiche. "Questo accordo è un'umiliazione. Un paese che non può decidere in modo autonomo la propria politica economica, un paese umiliato, non può crescere" scrive un utente, la cui risposta è in cima alla lista per approvazioni. "Avevamo ottime carte in mano per farci rispettare. Avete ceduto ai ricatti. Peccato!" è un altro dei commenti più condivisi, fra una stragrande maggioranza che condanna l'agire del premier.
E così Giovanni Tria, è rimasto a Bruxelles dove aveva accompagnato il premier al vertice con il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker. Il ministro dell'Economia siederà di nuovo al tavolo per cercare un'intesa. Il clima sarebbe molto più positivo
delle settimane precedenti, ma restano da limare una serie di aspetti tecnici. Proprio per questo lo stesso Pierre Moscovici ha chiesto a Tria di restare a Bruxelles per continuare il lavoro, che potrebbe chiudersi nei prossimi giorni. Moscovici che giusto questa mattina, citato dall'agenzia "Agenzia Italia", ha affermato che la riduzione del deficit fin qui annunciata "non è sufficiente".
Nel frattempo il premier italiano - che pure domani dovrà essere di nuovo a Bruxelles per due giorni di summit con gli altri leader europei - è rientrato in serata a Roma per incontrare i suoi vice, e i due maggiori "azionisti" del governo, Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
I tre, accompagnati dal ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, hanno cenato insieme in una trattoria non lontano da Palazzo Chigi. Un modo per aggiornare gli altri membri di governo sulle richieste dell'Europa e anche di mettere a punto eventuali e ulteriori modifiche alla legge di bilancio.
"Parla il presidente del Consiglio...", ha risposto secco Salvini ai giornalisti al termine dell'incontro. Mentre Conte si è detto fiducioso che la manovra sarà approvata prima della pausa natalizia, ma a chi gli chiedeva se domani si chiuderà la trattativa con l'Europa ha dato una risposta evasiva: "Vediamo...", si è limitato a dire.
Battaglia ancora aperta quindi, con il governo italiano che deve posizionarsi tra le esigenze di Bruxelles e quelle di una base che a grande maggioranza non ne vuole sapere delle imposizioni dell'UE e delle sue imposizioni.