La nave Aquarius, di proprietà delle ONG Médecins sans frontières e SOS Méditerranée, non solcherà più il mar mediterraneo alla ricerca di migranti da trasportare sul continente europeo. Le due ONG hanno infatti annunciato ieri sera la cessazione delle operazioni, cosa che comunque è poco più di una formalità dal momento che la nave era bloccata da inizio ottobre nel porto francese di Marsiglia non avendo trovato nessun paese disponibile a concedergli la propria bandiera dopo che Panama aveva ritirato la sua.
Il direttore di SOS Méditerranée Frèdèric Penard ha comunque aggiunto di stare "esplorando nuove opzioni per una nuova nave e una nuova bandiera" e che prenderebbe in considerazione qualsasi proposta che permetterebbe loro di riprendere le operazioni in mare.
L'annuncio delle due ONG è stato salutato positivamente da moltissime persone che considerano le operazioni effettuate da Aquarius e dalle altre navi di ONG complici del traffico di esseri umani dall'Africa all'Europa. Su Twitter per esempio le risposte al post di Médecins sans frontières che annunciava la cessazione delle operazioni erano in larghissima parte positive con alcuni utenti che ora chiedono che chi ha partecipato nelle operazioni in mare sia portato davanti alla giustizia.
Il commento maggiormente apprezzato, scritto dal giornalista inglese Jack Montgomery, bene illustra il scetticismo che molte persone avevano su queste ONG. "È un'ottima notizia – scrive Montgomery – i trafficanti di esseri umani portavano i migranti a poche miglia dalle coste libiche specificamente perchè fossero presi dalle navi delle ONG e portati in Europa, centinaia di miglia dai porti africani. Senza le navi ONG ci saranno meno trafficanti e meno annegamenti".
Anche la giornalista canadese Lauren Southern, che proprio in questi mesi si trova in Europa per documentare come le ONG aiutano illegalmente i migranti a raggiungere l'Europa (trovate un esempio del suo lavoro
qui), saluta positivamente questo nuovo sviluppo. "I migranti stessi – scrive Southern in risposta a Montgomery – ci hanno raccontato che tutto questo (riferendosi all'operato delle ONG) è solo business e che non ha niente a che vedere con l'aiuto umanitario. La verità sarà chiara a tutti quando Borderless (il documentario a cui Southern sta lavorando) sarà disponibile".