Mondo, 19 ottobre 2018

Partecipa a un programma caritatevole e assume nove rifugiati siriani, dopo una settimana di lavoro non si presentano più

foto ad.nl
Partecipa a un programma caritatevole avente l'obiettivo di integrare i rifugiati nel mercato del lavoro ma la sua iniziativa finisce in un calvario economico e burocratico. È successo a Dominique De Vries (il secondo da sinistra della foto, in mezzo a due dei rifugiati assunti), un impresario edile olandese attivo nella municipalità di Capelle aan den Ijssel, nel sud dei Paesi Bassi. Spinto dal suo spirito caritatevole De Vries decide di partecipare a un programma dell'associazione "Welzijn Capelle" e di assumere nove rifugiati siriani in modo che possano integrarsi il più rapidamente possibile nella società olandese. Ma dopo una sola settimana di lavoro, i rifugiati assunti non si presentano più e De Vries rimane senza forza lavoro e con una montagna di scartoffie da redigere.

"Ero molto entusiasta e ci avevo dedicato molto tempo", afferma De Vries al portale olandese ad.nl, che riporta la vicenda. "Volevo dare a queste persone una possibilità". Per aiutare i rifugiati assunti a imparare il prima possibile le loro mansioni aveva allestito un'aula per insegnare ai neoimpiegati carpenteria
e costruzioni metalliche, acquistando di tasca sua tavoli, sedie e una grande lavagna.

Ma a nulla è valsa la sua iniziativa. Dopo una sola settimana, i nove rifugiati non si sono più presentati al cantiere, e De Vries ha subito così un ritardo nei lavori e di conseguenza il suo tempo e le sue energie sono state perse e ha dovuto cercare nuovi impiegati che potessero fare il lavoro. A luglio, aveva scritto una lettera alle autorità municipali con cui si lamentava dell'accaduto e della scarsa collaborazione dell'associazione caritatevole, lettera a cui ha ricevuto una risposta questo mese: "È ridicolo che ottenga una risposta solo ora. Ho dovuto risolvere tutto da solo e ho subito notevoli danni economici". A quanto pare gli uomini da lui assunti si erano lamentati per le troppe ore settimanali in cui avrebbero dovuto lavorare. Secondo lui, era chiaro in anticipo che gli uomini lavoravano quaranta ore alla settimana, come il resto degli operai edili da lui assunti. "È molto facile per loro dire di no, non c'è pressione su di loro" conclude amareggiato l'imprenditore olandese.

Guarda anche 

Chiude il centro dell’insicurezza: Les Verrières (NE) dice basta ai richiedenti d'asilo recalcitranti

BERNA - Il centro federale per richiedenti d’asilo recalcitranti situato a Les Verrières chiude finalmente i battenti. La notizia, confermata ufficialment...
04.07.2025
Svizzera

“Non vivo con gli afghani”: quando i rifugiati ucraini si comportano da turisti. La denuncia di un sindaco del canton Turgovia

SVIZZERA - Dopo oltre tre anni dall’introduzione dello status di protezione S per i cittadini ucraini, la Svizzera si ritrova a dover affrontare le conseguenze d...
01.07.2025
Svizzera

In Olanda i paesi NATO si impegnano ad aumentare massicciamente le spese militari

Mercoledì, durante il vertice dell'Aia, i paesi della NATO si sono impegnati ad aumentare sostanzialmente la loro spesa militare, una "grande vittoria&quo...
26.06.2025
Mondo

Da Berna arriva la stretta sul permesso S per i rifugiati ucraini. Ma è troppo tardi

BERNA - Il Consiglio federale ha deciso di applicare una linea più rigida nei confronti dei titolari di permesso S, lo statuto di protezione speciale concesso a...
25.06.2025
Svizzera

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto