Svizzera, 16 agosto 2018

Violenza sulle donne: stranieri condannati tre volte di più rispetto agli svizzeri

La brutale aggressione di un gruppo di donne a Ginevra l'8 agosto (in cui una di loro è stata ricoverata in coma) e il pestaggio di una ragazza alla Street Parade di Zurigo da lo scorso sabato hanno acceso in Svizzera il dibattito sulla violenza sulle donne. In entrambi i casi gli autori delle violenze erano cittadini stranieri. In sostanza, per la sinistra la colpa è di una società misogina e senza rispetto per le donne (nella foto una manifestazione di simpatizzanti di sinistra riunitisi lo scorso finesettimana per denunciare la violenza alle donne, da notare che nessuno degli speaker ha accennato al fatto che gli autori fossero stranieri), per la destra si tratta di un fenomeno importato colpa di una politica migratoria troppo permissiva e dell'assenza di controllo ai confini. Sul tema si è chinato il Blick che oggi ha dedicato alla questione la prima pagina con un articolo intitolato "Il tabù: la violenza degli stranieri". Spunto per gli articoli non sono solo i due avvenimenti di Ginevra e Zurigo ma anche le affermazioni della Presidente delle donne PPD, Barbara Sigg, la quale ha dichiarato che se si vuole risolvere il problema bisogna affrontarlo senza tabù, riferendosi nel concreto alla provenienza degli autori, aspetto che media e politici preferiscono ignorare o sottacere.


Il Blick è andato quindi a guardare le statistiche per verificare se questo tabù fosse giustificato da percezioni soggettive, e quindi casi come quelli di Ginevra e Zurigo sono isolati e non rappresentativi, o se invece l'auspicio della signora Sigg, e quindi ciò
i partiti di destra sostengono da anni riguardo alla "criminalità d'importazione", abbia un fondo di verità. Ciò che ci rivela il Blick, attraverso le cifre fornite dall'Ufficio federale di statistica, è che effettivamente gli stranieri compiono in proporzione molti più crimini degli svizzeri. Rimanendo sul tema della violenza sulle donne scopriamo che nel 2017 su 514 casi di coazione sessuale compiuti da maschi (solo due sono stati compiuti da donne), in 262 casi gli autori erano stranieri mentre in 242 gli autori erano svizzeri. Se rapportato alla percentuale di stranieri residenti in Svizzera, circa il 25%, significa che gli stranieri in Svizzera compiono tre volte più atti di coazione sessuale rispetto agli svizzeri. Lo stesso tasso viene rilevato anche per quel che riguarda i 1086 casi di molestie sessuali avvenuti lo stesso anno mentre la differenza è ancora più marcata per quel che riguarda gli stupri: nel 2017 gli stranieri condannati per stupro erano cinque volte tanto gli svizzeri.


Più in generale, sul totale dei crimini, gli stranieri commettono il doppio dei crimini rispetto agli svizzeri. Da notare che, riferisce sempre il Blick, l'Ufficio di Statistica, il cui compito come lo dice il nome dovrebbe essere quello di calcolare e fornire dati e statistiche si è affrettato a precisare che la nazionalità non è l'unico fattore da tenere in considerazione per determinare se una persona commette reati. Come se non fosse ovvio, e a riprova che effettivamente in Svizzera sul tema esiste un tabù.

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