Mondo, 02 agosto 2018
"Condivido il monito di Marchionne: Se continuiamo a vivere di soli diritti, di diritti moriremo"
Magdi Cristiano Allam sulle orme di Marchionne: "Se continuiamo a vivere di soli diritti, di diritti moriremo. Dobbiamo tornare ad un sano senso del dovere, con la consapevolezza che per avere bisogna anche dare”.
Magdi Cristiano Allam, giornalista italo-egiziano, convertitosi al Cristianesimo nel 2008 riprende un documento importante di Sergio Marchionne. Un'analisi rapide ed efficace dei tempi moderni, riprodotta dal filosofo-manager che ha salvato Fiat e che in questi giorni viene ricordato neglu USA, in Italia, in Svizzera e in tutto il mondo.
Pagina di Magdi Cristiano Allam
VIDEO - «In questo Paese ho l’impressione che ci sia un atteggiamento passivo nei confronti del presente, un atteggiamento che sta sgretolando uno dei pilastri del nostro stare insieme e del nostro modo di guardare al futuro. È come se si pretendesse ad aver diritto a un domani migliore senza essere consapevoli che bisogna saperlo conquistare.
Io non sono professore di Storia o di Sociologia ma mi è capitato ogni tanto di pensare da dove nasca tutto ciò. La risposta che mi sono dato è che in modo paradossale ogni tanto le grandi conquiste portano a risvolti imprevedibili e non voluti. Così è successo nel ‘68, movimento di lotta pienamente condivisibile che ci ha permesso di compiere enormi passi avanti

nelle conquiste sociali e civili, ha avuto purtroppo un effetto devastante nei confronti dell’atteggiamento verso il dovere.
Oggi viviamo nell’epoca dei diritti. Il diritto al posto fisso, al salario garantito, al lavoro sotto casa, a urlare, a sfilare, il diritto a pretendere. Lasciatemi dire che i diritti sono sacrosanti e vanno tutelati, ma se continuiamo a vivere di soli diritti, di diritti moriremo. Perché questa evoluzione della specie crea una generazione molto più debole di quella precedente, senza il coraggio di lottare ma con la speranza che qualcun altro faccia qualcosa. Una specie di attendismo che è perverso ed è involutivo. Per questo credo che dobbiamo tornare ad un sano senso del dovere, con la consapevolezza che per avere bisogna anche dare. Bisogna riscoprire il senso e la dignità dell’impegno e del valore del contributo che ognuno può dare al processo di costruzione dell’oggi e soprattutto del domani.»