Mondo, 12 dicembre 2025

In Austria le ragazze sotto i 14 anni non potranno più indossare il velo islamico a scuola

Il parlamento austriaco ha approvato una legge che vieta il velo islamico nelle scuole per le ragazze sotto i 14 anni. Questa misura, adottata a larga maggioranza, mira a proteggere le ragazze, ma ha anche suscitato critiche per la sua legalità. Un primo tentativo di vietare il velo nelle scuole, nel 2019, era infatti stato bocciato un anno dopo dalla Corte Costituzionale austriaca, che lo ha dichiarato discriminatorio.

Tuttavia, il governo conservatore, che ha difeso il suo disegno di legge in nome della protezione di ragazze e adolescenti, si è detto fiducioso che questa volta la sua legge sia conforme alla Costituzione. Durante i dibattiti, Yannick Shetty, presidente del partito liberale NEOS, ha dichiarato: "Questa è una buona legge (...) che ci permetterà di porre fine in una certa misura all'oppressione culturale".

Per la Ministra dell'Integrazione, Claudia Plakolm, "quando una bambina di otto o nove anni è costretta a coprirsi il corpo (...) per proteggersi dallo sguardo degli uomini, non si tratta di un rituale religioso, ma di oppressione".

Il divieto, che si applica a "tutte le forme" di velo islamico all'interno delle scuole, entrerà pienamente in vigore all'inizio dell'anno scolastico a settembre, ha specificato Plakolm durante la presentazione della legge. Tuttavia, a partire da febbraio, verrà avviata una fase iniziale, durante la quale le nuove regole saranno spiegate a educatori e bambini, senza sanzioni per le violazioni. In caso di ripetuta inosservanza, i genitori rischiano multe che vanno dai 150 agli 800 euro.



Secondo il governo, circa 12'000 ragazze e adolescenti sono interessate dalla misura. Questa stima è stata estrapolata da uno studio del 2020 che ha rilevato che 3'000 bambini di età inferiore ai 14 anni indossavano il velo nelle scuole austriache. Le organizzazioni per i diritti umani, da parte loro, denunciano la misura come discriminatoria, sostenendo che rischia di dividere ulteriormente la società austriaca e di alimentare il sentimento anti-musulmano nella nazione alpina di nove milioni di abitanti, dove il sentimento anti-immigrazione è costantemente aumentato negli ultimi anni, in particolare nei confronti dei musulmani. La coalizione di governo ha dichiarato la propria convinzione che il divieto non verrà revocato una seconda volta, affermando che è volto a proteggere i diritti dei bambini, sanciti dalla Costituzione.

Tuttavia, l'esperto di diritto costituzionale e professore all'Università di Vienna Heinz Mayer ne dubita, ricordando che la Corte suprema austriaca ha concluso nel 2020 che, prendendo di mira solo il velo islamico, "si trattava di una religione discriminata" rispetto alle altre.

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