SVIZZERA - Sabato sera a Zurigo una giovane donna è stata colpita al volto da un pugno mentre viaggiava sul tram numero 13. Sanguinante e sotto shock, la vittima e i passeggeri hanno invano chiesto l’intervento della polizia. La risposta? “Non abbiamo pattuglie disponibili”.
Due uomini presenti sul tram hanno immobilizzato l’aggressore, un 28enne siriano, mentre il conducente prestava i primi soccorsi alla donna. Ma nonostante le ripetute chiamate, la centrale ha ribadito: “Non abbiamo capacità”. Alla fine, i passeggeri non hanno potuto far altro che trascinare fuori l’uomo e liberarsi di lui da soli.
L’episodio è diventato virale grazie al racconto della vittima sui social. La polizia cittadina ha confermato la mancata risposta, spiegando che le pattuglie erano tutte impegnate tra la gestione di tifosi di hockey e il tentativo di occupazione della Kasernenareal da parte di estremisti di sinistra. Questi ultimi, nel loro comunicato, hanno definito l’azione un gesto “contro le ideologie fasciste”, ma di fatto hanno paralizzato le forze dell’ordine, lasciando i cittadini senza protezione.
La vicenda ha suscitato indignazione e anche reazioni politiche. Persino la verde Karin Rykart, capodicastero sicurezza di Zurigo, ha ammesso: “Abbiamo bisogno di 150 agenti in più”. Una frase che ha fatto infuriare i suoi compagni di partito, ma che fotografa una realtà sotto gli occhi di tutti: senza polizia non c’è sicurezza.