LUGANO – Non riescono proprio a ingranare la marcia giusta il Lugano e l’Ambrì in questo complicato avvio di campionato. I bianconeri, che venerdì erano riusciti a centrare la prima vittoria stagionale superando per 2-0 l’Ajoie in casa, sono stati sconfitti ieri col medesimo risultato dalla corazzata Davos, capace fin qui di imporsi in tutti i match disputati. Peggio del Lugano ha fatto l’Ambrì – che nel frattempo è scivolato in penultima posizione in classifica – che ha chiuso il weekend col solo punticino conquistato ieri a Bienne, dopo essere stato sconfitto alla Gottardo Arena dallo Zurigo.
In un campionato davvero folle, con sorprese continue in ogni giornata, c’è una costante in casa luganese: la mancanza di reti. Nelle 6 partite disputate Fazzini e compagni sono andati a bersaglio solo in 8 occasioni. Un po’ pochino! E menomale che il numero 17 bianconero venerdì ha trovato le sue prime due reti stagionali, perché altrimenti il Lugano avrebbe faticato anche a battere l’Ajoie. Quello visto fin qui è un Lugano che gioca anche bene, anche se il ritmo e il momentum faticano ad arrivare, ma oltre a non segnare, sbaglia troppo, come avvenuto ieri sera a Davos. Concedere certe occasioni ai grigionesi, senza sfruttare le opportunità create, significa mettersi con le spalle al muro, sperando che l’uragano passi senza fare troppi danni. Urge, insomma, un cambio di marcia dalle parti della Cornèr Arena, altrimenti le cose inizieranno a farsi davvero complicate.
Chi sta vivendo anche un momento davvero complicato è l’Ambrì. Dopo il primo e unico successo stagionale, colto all’esordio contro il Kloten, i leventinesi non sono più riusciti a cavare un ragno dal buco. Se non ieri sera, grazie a una buona prestazione in quel di Bienne, che però è valsa solo un piccolo punto in classifica. Certo, chiedere a Joly e compagni di fare punti contro i Lions, forse, era effettivamente troppo, ma la graduatoria si sta facendo davvero intricata e anche qui, come nel caso dei cugini bianconeri, serve un cambio di marcia, un’inversione di rotta per non ritrovarsi già a settembre nella melma dei bassifondi della classifica.