VOTAZIONI - Negli ultimi anni i premi di cassa malati sono cresciuti in modo costante, diventando la principale preoccupazione delle famiglie ticinesi. Per molte economie domestiche rappresentano ormai la spesa più pesante dopo l'affitto. II 28 settembre i cittadini saranno chiamati a esprimersi su due iniziative popolari che intendono alleggerire questo carico, ma con soluzioni molto diverse.
L'iniziativa socialista "Esplosione premi: ora basta! (10%)" propone di limitare i premi al 10% del reddito disponibile. La parte eccedente verrebbe coperta dal Cantone e quindi da noi cittadini con l'aumento delle tasse costante, nel prossimo decenio! L'obiettivo è comprensibile, ma lo strumento scelto è sbagliato. Secondo il Consiglio di Stato, questa misura costerebbe oltre 300 milioni di franchi all'anno, una cifra insostenibile. Già oggi il Ticino spende più di 420 milioni per i sussidi RIPAM che aiutano circa 110'000 рersone. Aggiungere altri 300 milioni significherebbe quasi raddoppiare la spesa, obbligando ad aumentare le imposte o a tagliare servizi essenziali come scuola, sanità e infrastrutture.
Inoltre, la cassa malati è disciplinata a livello federale: un'iniziativa cantonale isolata non risolve il problema strutturale. Diversa, invece, è la proposta della Lega dei Ticinesi, che chiede la deducibilità integrale dei premi dalla dichiarazione fiscale fino a 9'000 CHF per i single e 18'000 CHF per le coppie (22'300 CHF per coppie AVS). Il principio è chiaro: i premi non sono una spesa facoltativa, ma un costo obbligatorio, e non è giusto tassare soldi che i cittadini non hanno più in tasca. Le soglie fiscali non vengono aggiornate da vent'anni, mentre i costi sanitari sono cresciuti di oltre il 40%.
Con questa riforma, molte famiglie potrebbero risparmiare diverse centinaia di franchi. L'impatto per le finanze pubbliche è stimato in circa, un pò più di 50 milioni: una cifra significativa, ma sostenibile, soprattutto se paragonata ai 300 milioni dell'iniziativa socialista. Toccherà in seguito al governo adoperarsi per assimilare questi 50 milioni di spesa non tagliando i servizi né aumentando le tasse, ma ottimizzando le risorse e riducendo i costi. Se i cittadini voteranno le iniziative, messaggio sarà chiaro: dei costi della cassa malati non se ne può più. Tuttavia, non si può pensare che la destra dia e la sinistra tolga; dovrà invece essere intrapreso un lavoro serio e condiviso di il risparmio da parte di chi ci rappresenta. Per queste ragioni voterò NO all'iniziativa del 10% e Sl a quella Leghista.
Didier Gaberell, vice coordinatore MGL