GRAN CONSIGLIO - Nel dibattito in Gran Consiglio sui sussidi ai media, Omar Balli (Lega) ha preso una posizione netta: no a ulteriori aiuti statali per i giornali. «I media sono imprese come tutte le altre e devono stare sul mercato» ha affermato, sottolineando che la risposta non può essere sempre e solo l’aiuto dello Stato.
Chi perde lettori e pubblicità, secondo Balli, dovrebbe interrogarsi sull’innovazione, sul linguaggio o sui modelli di business. «Pluralismo e qualità sono concetti opinabili: ciò che è pluralista e di qualità per qualcuno, magari non lo è affatto per altri. Alla fine, a deciderlo non sono i politici ma il pubblico, ossia i cittadini che scelgono se leggere o meno un giornale» ha osservato.
Il deputato leghista ha insistito anche sul valore dell’indipendenza: «Non c’è nulla di più gratificante dell’orgoglio di poter dire: io sono libero, non dipendo da nessuno, cammino con le mie gambe. È giusto fare scelte redazionali, ma altrettanto giusto è assumersene le responsabilità, anche finanziarie. Troppo facile chiedere l’aiuto dello Stato, ossia a tutti i cittadini, anche a chi quelle scelte non le condivide affatto».
Balli ha concluso ricordando che esistono media che riescono a sostenersi con gli abbonamenti, la pubblicità o il contributo diretto dei lettori: «La possibilità c’è e qualcuno ce la fa». Per questo motivo, la Lega voterà il rapporto di maggioranza e si opporrà ai nuovi sostegni pubblici.