UTAH (USA) – Il presunto killer dell’attivista di destra, Charlie Kirk, ha un nome e un cognome: Tyler Robinson, che seguì gli sviluppi del suo assassinio e scherzò ripetutamente in una chat di gruppo di circa 20 amici sulla piattaforma Discord. Il giovane arrivò ad affermare che ad agire era stato un suo sosia o che a rispondere ero lo stesso Charlie, che voleva lasciare la politica e aveva inscenato la sua morte. Lo ha rivelato il ‘New York Times’ che ha pubblicato i messaggi condivisi da un coetaneo che aveva conosciuto Robinson alle superiori e aveva mantenuta i contatti con lui nella chat di gruppo.
Quando l’FBI, il giorno dopo l’omicidio, aveva diffuso le foto del presunto killer, un conoscente di Tyler gli pose una domanda in chat. Menzionando il suo username su Discors, allegò le immagini e scrisse “Where you at?” (Dove sei?), suggerendo che somigliasse all’uomo ricercato. Robinson rispose immediatamente, scrivendo che il suo “sosia” stava cercando di “metterlo nei guai”.
“Tyler ha ucciso Charlie!!!”, scrisse un altro utente. Dopo che Tyler disse che il sicario era il suo sosia, un altro utente suggerì che il gruppo avrebbe potuto denunciarlo per incassare i 100'000 dollari di ricompensa offerti dalla FBI. “Solo se mi date una parte”, rispose scherzando il presunto killer.
Quando un altro user suggerì che l’uccisione di Kirk avrebbe spinto Trump a mandare la Guardia Nazionale nello Utah, Robinson rispose: “In uno Stato rosso??? Nah, chiaramente il killer era della California”. Tyler si mostrò attento anche alle indagini, che inizialmente avevano evocato il ritrovamento sui proiettili di incisioni legate all’ideologia transgender: “Ho sentito che sulle munizioni c’era qualcosa riguardo roba trans, ma non stanno diffondendo foto o citazioni precise e l’affermazione non era supportata dall’agente dell’FBI, ma solo da un tizio della stampa”.
Pochi minuti dopo, ecco un’altra macabra battuta: “In realtà io sono Charlie Kirk, volevo lasciare la politica così ho inscenato la mia morte, ora posso vivere la mia vita da sogno in Kansas”.