Il Consiglio federale intende revocare il divieto di costruzione di nuove centrali nucleari. Questa posizione è stata a lungo sostenuta dal Consigliere federale Albert Rösti (UDC) è stata inclusa nel controprogetto all'iniziativa "Stop blackout".
Questo divieto, approvato tramite referendum nell'ambito della Strategia energetica 2050, è entrato in vigore nel 2018. Tuttavia, il dibattito sulla sua proroga si è intensificato negli ultimi anni. Nel 2022, il Club svizzero dell'energia ha lanciato una campagna di raccolta firme per l'iniziativa "Elettricità per tutti, sempre". Questa iniziativa chiede, tra l'altro, che l'approvvigionamento elettrico sia garantito in ogni momento, che il ruolo di ogni attore sia definito dal governo e che tutte le fonti di produzione rispettose del clima, compresa l'energia nucleare, siano autorizzate.
Il Consiglio federale respinge l'iniziativa, ma presenta un proprio controprogetto: revocare il divieto di costruzione di nuove centrali nucleari semplicemente modificando la legge, anziché la Costituzione. Ritiene inoltre superfluo rivedere la ripartizione delle competenze tra Confederazione e Cantoni, poiché questa è già chiaramente definita.
Il Partito Socialista Svizzero respinge fermamente sia l'iniziativa che il controprogetto. "Ciò che il Consiglio federale ha deciso oggi riflette la politica energetica di ieri", critica la Consigliera nazionale Martine Docourt (PS/NE). "L'energia nucleare non solo è insostenibile e non rinnovabile, ma pone anche notevoli rischi per la sicurezza e crea nuove dipendenze dagli Stati autoritari che forniscono le materie prime necessarie".
"Questa decisione del Consiglio federale è altamente problematica dal punto di vista democratico. Ancora una volta, Albert Rösti impone le sue opinioni", sottolinea Mathilde Crevoisier Crelier, Consigliera agli Stati (PS/JU). "E questo nonostante il fatto che la popolazione svizzera abbia chiaramente votato a favore dell'eliminazione graduale dell'energia nucleare e dello sviluppo delle energie rinnovabili in diversi referendum".
I Verdi svizzeri condividono lo stesso sentimento. "Albert Rösti sta sabotando la transizione energetica, ma anche la protezione del clima: l'energia nucleare è troppo costosa, troppo pericolosa e ci rende dipendenti da stati autoritari come la Russia", sottolinea Christophe Clivaz, consigliere nazionale ecologista del Vallese.