BUENOS AIRES (Argentina) – Il calcio argentino si prepara a una svolta storica, a una rivoluzione: dopo 12 anni, infatti, riaprono le trasferte ai tifosi ospiti. Una trasformazione importante per il calcio sudamericano in generale, e per quello argentino in particolare, che aveva negato le trasferte ai tifosi per ben 12 anni.
Tale decisione fu presa nel 2013, dopo che l’11 giugno venne assassinato, in uno scontro tra tifoserie durante la sfida Lanus-Estudiantes, Javier Jerez. Questo fu solo l’ultimo episodio di violenza in Argentina dovuto agli scontri tra tifoserie e portò alla decisione di vietare l’accesso ai tifosi ospiti all’interno degli stadi.
Un altro tragico esempio avvenne in occasione del Superclasico tra Boca Juniors e River Plate: i tifosi ospiti si recarono nel quartiere La Boca spruzzando centinaia di deodoranti per tutta la zona. Ora, 12 anni dopo, il calcio argentino si prepara a una svolta storica.
A chiudere gli stadi ai tifosi ospiti ci aveva pensato il presidente della Federcalcio argentina, Claudio El Chiqui Tapia, al quale aveva risposto lo stesso presidente della nazionale, Javier Milei: “Non possiamo lasciare il nostro calcio in mano alla violenza”.
Il fascino del calcio argentino, però, resta innegabile, così come il calore e i colori delle sue tifoserie: 12 anni dopo la Federcalcio argentina ha così deciso di riaprire gli stadi agli ospiti. Sperando che la lezione sia servita…