WIMBLEDON – Parigi. Domenica 8 giugno 2025. Jannik Sinner, dopo aver vinto i primi due set della finale del Roland Garros contro Carlos Alcaraz, e dopo perso il terzo parziale – pur avendo recuperato il break di svantaggio sul 3-5 – nel quarto set si ritrova sul 5-3 e 0-40 sul servizio dello spagnolo. Jannik Sinner si ritrovò con 3 Championship Points a sua disposizione. L’italiano li sciupò malamente, per poi perdere il servizio successivo, il tie break e il quinto e decisivo set ancora al tie break. Una debacle per il numero 1 al mondo, un trionfo per il tennista di Murcia, una mazzata per Sinner dalla quale difficilmente, a meno che tu non sia un campione, riesci a riprenderti.
Wimbledon. Domenica 13 luglio 2025. Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si sono ritrovati nuovamente faccia a faccia, nuovamente uno contro l’altro, nuovamente in finale. Questa volta a Wimbledon. Questa volta nel giardino di casa di Carlitos, capace di imporsi sull’erba londinese nelle ultime due edizioni del torneo, detronizzando addirittura Novak Djokovic. Questa volta Sinner, dopo aver perso il primo set – nonostante un break di vantaggio portato avanti fino al 4-3 – è stato in grado di alzare in modo impressionante il suo gioco, conquistando la seconda e la terza frazione, per poi ritrovarsi sul 5-4 e 40-0 nel quarto parziale. Un dejà vu, ma questa volta col suo servizio. Dopo aver mancato la prima occasione, il numero 1 al mondo, con una prima di servizio impeccabile, ha chiuso l’incontro, aggiudicandosi il torneo di Wimbledon. Un’apoteosi, uno sguardo di gioia e di soddisfazione ha fatto capolino sul suo volto, come sempre molto compassato. La “maledizione Alcaraz” era stata sconfitta, il suo rivale battuto, il torneo era nelle sue mani.
Sembrerebbe la storia romanzata di un libro denso e ricco di pathos e di emozioni. In realtà è la storia dell’ultimo mese del tennis internazionale che, sempre più, vede Jannik Sinner e Carlos Alcaraz riscrivere pagine e pagine del romanzo di questo bellissimo sport. L’italiano ieri è stato superiore allo spagnolo, è rimasto freddo, lucido, ha saputo imparare da quanto è avvenuto a Parigi un mesetto fa e ha capovolto l’aura negativa che lo stava perseguitando, alzando il suo livello di tennis, conquistando il suo quarto titolo Slam, diventando il primo italiano a vincere sull’erba di Wimbledon.
Sinner, che lo scorso lunedì si è ritrovato sull’orlo del baratro, ingabolato in un ottavo di finale diventato complicatissimo contro Dimitrov che solo l’infortunio, e il conseguente ritiro del bulgaro, gli hanno permesso di far suo, è riuscito non solo a vincere e a ritrovare il sorriso dopo la batosta di Parigi, ma ha stoppato la striscia di successi di Alcaraz nelle finali Slam (5 vittorie in altrettante finali), ha bloccato a 20 il numero di vittorie consecutive dello spagnolo a Wimbledon e ha interrotto una serie di 5 successi del murciano negli scontri diretti che stava diventando davvero pensate per lui, quantomeno a livello mentale.
L’appuntamento tra i due – senza calcolare i prossimi Masters 1000 – è fissato per New York, dove Sinner ha trionfato lo scorso anno, anche perché in questo momento difficilmente potremo assistere a finali diverse negli Slam: il divario tra i primi due al mondo con tutti gli altri, almeno a livello di qualità e tecnica, è impietoso.