ZURIGO – Le immagini avevano fatto il giro dei social e scatenato indignazione diffusa: Sanija Ameti, all’epoca consigliera comunale dei Verdi Liberali e volto noto del movimento Operazione Libero, si era filmata mentre sparava con una pistola ad aria compressa a un'immagine della Madonna con Gesù Bambino. L’episodio, avvenuto nel settembre 2024, aveva sollevato un’ondata di proteste e portato alle sue dimissioni dalla politica attiva.
Dopo mesi di indagini, la procura di Zurigo ha informato i denuncianti – tra cui figura anche Nils Fiechter, deputato UDC e presidente dei Giovani UDC – che l’inchiesta è agli sgoccioli. L’accusa che la magistratura intende formalizzare è quella di violazione della libertà di credo e di culto, un reato che in Svizzera tutela la sensibilità religiosa dei cittadini.
«Con quel gesto fuori luogo, la signora Ameti ha violato la libertà religiosa di milioni di cristiani», ha dichiarato Fiechter, annunciando l’intenzione di richiedere l’accesso ai fascicoli e di valutare l’aggiunta di ulteriori prove. Secondo lui, Ameti avrebbe «deriso il cristianesimo in modo indicibile», utilizzando simboli e modalità comunicative riconducibili all’estremismo islamista.
Il gesto – ritenuto da molti una provocazione blasfema – aveva scosso anche l’interno del suo partito: i Verdi Liberali si erano dissociati pubblicamente e avevano inizialmente minacciato di espellerla. La pressione politica e mediatica aveva infine portato Ameti a dimettersi da ogni carica e a ritirarsi dalla scena pubblica.
Fonte: 20 Minuten