LONDRA (Gbr) – Solo qualche settimana fa il Crystal Palace ha ottenuto un risultato storico. Il club londinese, battendo in finale di FA Cup il Manchester City, ha conquistato il suo primo storico trofeo in 120 anni di storia. Una festa, un evento che ha mandato in visibilio i tifosi delle Aquile londinesi, pronti ad affrontare anche l’Europa League, ottenuto proprio grazie a quel successo. O forse no…? Già, perché il posto europeo dei rossoblù rischia di svanire a causa delle regole UEFA sulle multiproprietà.
In effetti il principale azionista del Palace, John Textor, che detiene il 43% delle azioni dei londinesi, è anche l’azionista di maggioranza dell’Olympique Lione, che in egual misura si è qualificato per la prossima Europa League. Peccato che la UEFA impedisca la partecipazione alla stessa competizioni a due squadre con lo stesso proprietario. Lo stesso Textor ha nel frattempo avviato le trattative per vendere la sua quota del Crystal Palace, sottolineando di non avere il controllo operativo del club, visto che detiene solo il 25% dei diritti di voto, mentre il presidente Steve Parish ha guidato una delegazione a Nyon per discutere con i vertici della UEFA, cercando di dimostrare che il club opera in modo indipendente rispetto alle altre società di Textor.
Se la UEFA, però, dovesse confermare l’incompatibilità, il Crystal Palace potrebbe perdere il suo posto in Europa League – dove verrebbe promosso il Nottingham Forest, che al momento è qualificato per la Conference – per accomodarsi nella terza coppa europea. Forse… già, perché per la Conference League si è qualificato anche il Brondby, il cui proprietario è David Blitzer, socio della stesso Palace che rischierebbe così di restare con un pugno di mosche in mano, permettendo al Brighton – ottavo nella scorsa Premier League – di giocarsi la Conference League.
Insomma, un vero e proprio pasticcio…