UE - Dalle alte sfere tedesche arrivano parole destinate ad accendere la miccia di nuovi scontri interni all’Unione. “Non potremo evitare un conflitto con Ungheria e Slovacchia, se continueranno su questa linea” – ha dichiarato Merz, aggiungendo che “non possiamo permettere che una piccola minoranza condizioni l’intera Unione Europea”.
Un’affermazione che suona come un chiaro avvertimento: se Budapest e Bratislava continueranno a a non rispettare le regole condivise, l’UE è pronta a reagire. “Abbiamo strumenti a disposizione: dai procedimenti per violazione dei trattati alla sospensione dei fondi europei. Questo è già accaduto nei confronti dell’Ungheria.”
Il tono però resta ambiguo: da una parte la volontà di evitare lo scontro – “non desidero questi conflitti, ho parlato a lungo con Viktor Orbán proprio la scorsa settimana” – dall’altra la determinazione a “portare avanti questi conflitti se sarà necessario.”
Nel mezzo, una questione cruciale: chi decide davvero il futuro dell’Unione? E fin dove si spingerà il braccio di ferro con i Paesi dell’Est? I paesi piccoli -come la Svizzera- vengono trattati con rispetto all'interno dei trattati UE?