Giovedì l'amministrazione Trump ha vietato alla prestigiosa università privata di Harvard di ammettere studenti internazionali, in una nuova escalation dello scontro che oppone il governo degli Stati Uniti ad alcuni istituti dell'istruzione superiore.
"La certificazione del programma SEVIS (Student and Exchange Visitor) dell'Università di Harvard è revocata con effetto immediato", ha scritto il Segretario per la Sicurezza Nazionale Kristi Noem in una lettera all'istituzione.
Secondo il ministro, questa decisione significa che ad Harvard non sarà più possibile ammettere studenti con visti F o J per l'anno accademico 2025-2026, il che potrebbe rappresentare una perdita enorme per il campus, sia dal punto di vista finanziario che in termini di influenza internazionale.
Il ministro ha accompagnato la sua decisione con un ultimatum: se Harvard vuole riconquistare questo "privilegio", deve fornire entro 72 ore tutta una serie di informazioni in suo possesso su ipotetiche attività illegali dei suoi studenti stranieri negli ultimi cinque anni.
"Questa decisione del governo è illegale", ha immediatamente risposto un portavoce di Harvard contattato dall'AFP. "Siamo pienamente impegnati a far sì che Harvard mantenga la capacità di accogliere studenti e studiosi internazionali, che provengono da oltre 140 paesi e arricchiscono l'università e questa nazione in modo incommensurabile", ha aggiunto l'istituzione.
Quest'ultimo si è distinto alcune settimane fa portando il governo in tribunale per la questione della revoca degli aiuti federali. Da diversi mesi l'amministrazione Trump ha lanciato una massiccia offensiva contro l'istruzione superiore negli Stati Uniti, accusando le più prestigiose università private, in particolare Harvard e Columbia, di aver permesso all'antisemitismo di prosperare e di non aver protetto adeguatamente gli studenti ebrei durante le proteste contro la guerra di Israele a Gaza oltre che promuovere politiche di DEI (diversità e inclusione) che favoriscono determinate etnie a scapito di altre.
Nella sua lettera pubblica, il ministro critica Harvard per essersi rifiutata di fornire le informazioni al governo, "mentre perpetua un ambiente pericoloso nel campus, ostile agli studenti ebrei, incoraggiando simpatie pro-Hamas e utilizzando politiche razziste di 'diversità, equità e inclusione'". Nella sua disputa con Harvard, il governo degli Stati Uniti aveva già tagliato più di 2 miliardi di dollari di sovvenzioni, bloccando alcuni programmi di ricerca. Harvard ha presentato una controquerela in tribunale per difendere la propria libertà accademica, una mossa accolta con favore da molti studenti e professori.
"Stiamo lavorando per fornire consulenza e supporto ai membri della nostra comunità il più rapidamente possibile. Questa azione di ritorsione minaccia di causare gravi danni alla comunità di Harvard e al nostro Paese, compromettendo la missione accademica e di ricerca di Harvard", ha aggiunto il portavoce dell'università.