Sport, 20 gennaio 2025

Rigori dati e non dati, cuore e grinta per un Lugano beffato in extremis

Tante emozioni, qualche mugugno e la consapevolezza di poter lottare per qualcosa di epico: il Lugano inizia il 2025 con un beffardo pareggio

LUGANO – Se qualcuno aveva ancora dei dubbi sul valore del Lugano e sulle possibilità dei bianconeri di giocarsi fino all’ultimo le proprie carte in ottica vittoria del campionato, il beffardo pareggio ottenuto ieri contro il Basilea dovrebbe aver fatto ricredere anche gli scettici. Sì perché il 2-2 maturato a Cornaredo non premia in maniera totale i ticinesi che, nel giorno del rinnovo di Steffen fino al 2028, avrebbero meritato molto di più, specie se negli ultimi istanti di partita l’arbitro della contesa avesse concesso un rigore quantomeno dubbio per fallo su Belhadj. 

 
 
Così non è stato e il Lugano si è dovuto accontentare di un punticino che lo mantiene comunque in vetta alla classifica. Una classifica davvero molto corta, davvero molto complicata da leggere e – come ha detto anche Matta Croci-Torti al termine del match – che andrebbe scremata un po’, magari inanellando qualche successo consecutivo, anche per mettere pressione alle inseguitrici. Alla fine si sono visti diversi sorrisi al termine del match, soprattutto sulla sponda renana, e diverse facce dispiaciute, specialmente dalla parte bianconera, perché dopo un avvio complicato e dopo aver incassato la rete di uno scatenato Carlos, Bottani e compagni erano riusciti a ricompattarsi, a pareggiare il risultato col rigore di Grgic poco prima dell’intervallo, per poi iniziare alla grande la ripresa, mettendo la testa avanti col guizzo di Hajdari. Ma non solo: i padroni di casa, tra pali, traverse, parate miracolose di Hitz e occasioni sprecate hanno avuto più di un’occasione per mettere in ghiaccio la contesa.
 
 
E invece… e invece, come spesso accade nel calcio soprattutto col cospetto di corazzate come il Basilea, la beffa si è materializzata col rigore conquistato da Cissé, dopo uno sfortunato incrocio di gambe con Valenzuela, e trasformato da Shaqiri. Una doccia fredda, nel gelido e ghiacciato Cornaredo, che quel famoso fallo su Belhadj avrebbe potuto mitigare. Così non è stato e tra qualche mugugno – la mancata seconda ammonizione a Schmid in occasione del pareggio di Grgic è inspiegabile – e qualche sorriso di circostanza, al Lugano ora non resta che guardare tutti dall’alto, concentrandosi sul match col Winterthur: una partita da vincere a tutti i costi.

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