Opinioni, 23 dicembre 2024

Asilo: cambio ai vertici SEM, dalla padella alla brace?

E la Germania è stata insanguinata da una nuova strage commessa da un migrante

La Svizzera è ormai diventata la mucca da mungere di tutti. La fallita UE pretende di estorcerci 350 milioni di franchi all’anno, oltre che di comandare in casa nostra. Ed il governicchio federale più debole della storia… giù a 90 gradi!
 
Nei giorni scorsi abbiamo pure appreso che il tasso di dipendenza dall’assistenza sociale degli asilanti e degli ammessi provvisoriamente è salito all’85%. Gli ammessi provvisoriamente sono dei finti rifugiati, che non hanno diritto all’asilo, ma che per qualche motivo non possono venire rimandati nel paese d’origine. Quindi restano qui, a nostro carico. E possono pure beneficiare del ricongiungimento familiare: il giro di vite deciso nei giorni dalla maggioranza del Consiglio nazionale è stato subito affossato dagli Stati.
 
A Kiev mancano soldati?
Tra gli asilanti figurano anche i profughi ucraini. In Ticino ce ne sono circa 3300 e l’80% di loro è a beneficio di prestazioni sociali. E questo non da due giorni, ma dal marzo del 2022: fanno quasi tre anni. Altro che la fanfaluca della “permanenza di poche settimane o mesi”. Chissà se tra quell’80% di statuti S a beneficio di sussidi sociali ci sono anche dei titolari di automobili di lusso? Il sospetto viene.
 
Intanto, proprio ieri Kiev ha lanciato l’ennesimo allarme: l’Ucraina è sempre più a corto di soldati. Verosimilmente presto non avrà altra scelta che abbassare l’età di reclutamento a 18 anni. Ma intanto Berna continua a distribuire statuti S a uomini ucraini in età di servizio militare, attirandoli qui con prestazioni sociali privilegiate. Qualcuno potrebbe parlare di “istigazione alla diserzione”. Zelensky e la sua loquace ambasciatora a Berna non hanno nulla da dire?
 
Siria: avanti con i rimpatri
La situazione in Siria pone la Confederella davanti ad una nuova sfida in materia di politica d’asilo: non certo l’accoglienza di ulteriori profughi siriani, che va esclusa fin da subito, bensì il rimpatrio di quelli presenti in Svizzera. In particolare gli ammessi provvisoriamente. Visto che costoro asserivano di fuggire dal regime di Assad, adesso che quel regime è caduto non hanno più motivo di rimanere qui a nostre spese. L’Austria sta già preparando un “piano di rimpatri e di espulsioni”. Berna farà bene a prendere esempio. Anche perché un piano del genere non è pronto in due giorni. E di tempo da perdere non ne abbiamo: la spesa plurimiliardaria per l’asilo va urgentemente ridotta.
 
Ancora peggio?
Ma purtroppo c’è ragione di credere che, ancora una volta, andrà a finire “a schifìo”. Ad inizio 2025 la SEM, Segreteria di Stato della migrazione, cambierà guida: a Christine Schraner Burgener subentrerà il suo vice, tale Vincenzo Mascioli, già collaboratore personale della ministra del “devono entrare tutti”, kompagna Simonetta Sommaruga. Dunque il cambio alla SEM sarà all’insegna della continuità nell’immigrazionismo. Spalancatore di frontiere lo sconsigliere federale di riferimento (Beat Jans, P$), spalancatore di frontiere il nuovo direttore della SEM: il disastro è annunciato.
E a farne le spese saranno i cittadini. Non solo a livello economico (conto da pagare) ma anche di sicurezza. I tassi di criminalità dei migranti economici, in particolare dei giovanotti maghrebini, sono stellari. Il Codice penale inadeguato. Le misure disciplinari assurdamente blande. Risultato: i finti rifugiati che delinquono in casa nostra rimangono impuniti. Però un giovane agente della Polizia comunale di Chiasso è appena stato condannato a 12 mesi con la condizionale e declassato ad operaio per aver assestato un paio di sberloni ad uno di questi asilanti delinquenti durante un “fermo muscoloso”. Qualcosa non quadra.
 
Strage a Magdeburgo
Caos asilo significa anche rischio di terrorismo islamico. Ma proprio ieri la Germania - a più riprese insanguinata da attentati messi a segno da migranti musulmani radicalizzati - ha conosciuto una nuova escalation. A Magdeburgo, un 50enne originario dell’Arabia saudita si è lanciato con un SUV preso a noleggio contro il mercatino di Natale, travolgendo la folla per almeno 400 metri. Il bilancio è agghiacciante. In serata si parlava di 5 morti e di almeno 200 feriti, di cui 41 gravi. L’attentatore sarebbe un medico anti-islam “estremista di destra” infuriato perché, a suo dire, il governo tedesco non tratterebbe abbastanza bene i profughi provenienti dall’Arabia Saudita. Arabia Saudita che avrebbe informato a più riprese il governo tedesco ro$$overde della pericolosità dell’uomo. I $inistrati del “devono entrare tutti” hanno dunque fatto orecchie da mercante?
 
Non solo i migranti islamisti vengono in Europa a fare stragi. Adesso ci si mettono pure quelli anti-Islam. Ennesima dimostrazione del mortale pericolo costituito dalla politica delle frontiere spalancate. Come ha commentato ieri il premier ungherese Viktor Orban: “Non c’è dubbio che ci sia un collegamento tra quel che è diventata l’Europa occidentale, l’immigrazione illegale e gli atti terroristici”.
 
Urge repulisti. Non solo in Germania.

Lorenzo Quandri 
*Dal MDD

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