MONTREAL (Canada) – I casi di presunto doping di Jannik Sinner e di Iga Swiatek hanno scosso il mondo del tennis, ma non solo. Tutto il mondo dello sport è stato spinto a riflettere sulla concezione di doping stesso. La conseguenza di tutto ciò? Il Comitato Esecutivo della WADA ha deciso di rivedere il regolamento antidoping a partire dal 2027, concentrandosi sulla questione delle contaminazioni e sui livelli di concentrazione di sostanze proibite per cui si configura la positività.
Tali cambiamenti, ovviamente, stravolgeranno il sistema antidoping, ma non dovrebbero già avere conseguenze importanti in merito al ricorso presentato dalla WADA stessa sul caso di presunta positività di Jannik Sinner, visto che bisognerà attendere oltre due anni ora che tali cambiamenti entrino in vigore. In ogni caso questo cambio di prospettiva potrebbe aiutare gli avvocati del tennista italiano, che potrebbero di conseguenza indirizzare la propria linea difensiva sulla direzione intrapresa dall’Agenzia Mondiale Antidoping, che sembrerebbe ora propensa a tollerare casi come quelli del 23enne altoatesino.
Dal 2027 non si parlerà più di “prodotto contaminato”, ma di “fonte di contaminazione”, un caso che prevede anche “l’ingestione di una medicina che contiene la sostanza proibita la quale non è specificata nell’etichetta o la cui presenza non può essere identificata con una ragionevole ricerca in Internet; la consumazione di cibo o bevanda, come per esempio carne o acqua contaminata, che contiene la sostanza proibita senza che ci fosse un avvertimento o altra comunicazione che notifichi la possibile presenza della stessa; l’esposizione alla sostanza proibita che era stata usata o posseduta da una terza persona, sia attraverso il contatto diretto dell’atleta con la terza persona oppure attraverso il contatto con oggetti toccati o maneggiati dalla terza persona; oppure attraverso contaminazione ambientale”.
Inoltre nel regolamento internazionali antidoping ci dovrebbe essere un’altra apertura importante in merito alle concentrazioni minime al di sotto delle quali la presenza di una sostanza proibita senza soglia non darebbe luogo a una positività. Se tali provvedimenti fossero già in atto, ad esempio, il ricorso della WADA contro lo stesso Sinner si concluderebbe con un nulla di fatto.