Svizzera, 24 novembre 2024

"Dopo il no alle autostrade, limitare il frontalierato e l’immigrazione è ora un obbligo"

Sul risultato delle votazioni odierne, che hanno visto gli svizzeri bocciare i progetti di ampliamento delle autostrade della Confederazione, la Lega dei Ticinesi esprime la propria preoccupazione. Questo perchè, scrive il movimento di Via Monte Boglia in un comunicato, in gioco non c’erano solo sei progetti, “ma il futuro della rete autostradale, anche in Ticino”. Con la bocciatura odierna, secondo la Lega, “si rischia concretamente di affossare anche i futuri interventi nel nostro Cantone: come il collegamento A2-A13 (per buona pace del Locarnese) ed il potenziamento dell’autostrada Lugano-Mendrisio. La Lega dei Ticinesi farà quanto in suo potere affinché un simile scenario non si concretizzi”.



“Le strade nazionali – continua il comunicato - rappresentano un servizio pubblico basilare: esse servono a scaricare il traffico di transito dai centri abitati, preservandone la qualità di vita”.
“La nostra rete autostradale è stata realizzata tra gli anni 60 ed 80 del secolo scorso. Ai tempi, la Svizzera aveva poco più di 5 milioni di abitanti. Oggi, a seguito dell’immigrazione incontrollata voluta dalla partitocrazia, ne ha 9. Ai quali si aggiungono i frontalieri. Il pacchetto in votazione era la logica conseguenza del rifiuto di limitare l’immigrazione ed il frontalierato, disattendendo le decisioni popolari”.

In conclusione della nota, la Lega dei Ticinesi dice di attendersi ora l’impegno di tutte le forze politiche per sgravare la nostra rete viaria riducendo finalmente il frontalierato e l’immigrazione.

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