Tra i temi federali in votazione il 22 settembre figura anche quello sull’iniziativa popolare “Per il futuro della nostra natura e del nostro paesaggio (Iniziativa biodiversità)”. “Se dovessi usare due aggettivi per definirla – interviene il Consigliere di Stato Norman Gobbi – prenderei in prestito quanto affermato dal vasto comitato ticinese contrario: inutile e pericolosa! Che poi siano tutte le associazioni che si occupano e conoscono bene il nostro territorio – ossia il mondo contadino – a schierarsi contro questa iniziativa è molto significativo. La biodiversità è un tema che sta già a cuore a chi da secoli provvede, anche in Ticino, a coltivare e a curare il territorio. Una cultura che l’agricoltore ha dentro di sé. E quindi: lasciamo lavorare i nostri contadini!” afferma Norman Gobbi.
Per il Direttore del Dipartimento delle istituzioni “questa iniziativa si vende molto bene. Insiste però su concetti che sono già salvaguardati nel nostro Paese. Per questo è inutile appoggiare questa iniziativa estrema. Il pericolo che vedono in molti nel mondo agricolo è l’obiettivo finale degli iniziativisti, ossia rendere intoccabile il 30% del territorio nazionale per dedicarlo alla biodiversità. È un assurdo agire in questa maniera. Metteremmo in grave crisi il tasso di autoapprovvigionamento nazionale, rendendoci ancora più dipendenti dall’estero. Un colpo mortale per molte aziende agricole, che lavorano e vivono producendo beni a favore di noi consumatori. Se si vuole avere un’agricoltura locale e genuina dobbiamo esprimere con convinzione il nostro NO all’iniziativa”, sottolinea il Direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi.
“Quale responsabile politico degli enti locali sono molto preoccupato per gli influssi negativi che l’iniziativa, se accolta, avrebbe sul lavoro dei nostri Patriziati. Enti che gestiscono una gran fetta del territorio, in collaborazione con gli agricoltori e con le aziende forestali. Mettere vincoli in nome di una biodiversità imposta dall’alto è, appunto, pericoloso. Gli stessi Comuni, i Cantoni e la Confederazione verrebbero fortemente penalizzati. È un colpo anche contro il nostro federalismo. Con convinzione quindi vi invito a votare e a scrivere un bel NO nell’apposita casellina”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.
Per il Direttore del Dipartimento delle istituzioni “questa iniziativa si vende molto bene. Insiste però su concetti che sono già salvaguardati nel nostro Paese. Per questo è inutile appoggiare questa iniziativa estrema. Il pericolo che vedono in molti nel mondo agricolo è l’obiettivo finale degli iniziativisti, ossia rendere intoccabile il 30% del territorio nazionale per dedicarlo alla biodiversità. È un assurdo agire in questa maniera. Metteremmo in grave crisi il tasso di autoapprovvigionamento nazionale, rendendoci ancora più dipendenti dall’estero. Un colpo mortale per molte aziende agricole, che lavorano e vivono producendo beni a favore di noi consumatori. Se si vuole avere un’agricoltura locale e genuina dobbiamo esprimere con convinzione il nostro NO all’iniziativa”, sottolinea il Direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi.
“Quale responsabile politico degli enti locali sono molto preoccupato per gli influssi negativi che l’iniziativa, se accolta, avrebbe sul lavoro dei nostri Patriziati. Enti che gestiscono una gran fetta del territorio, in collaborazione con gli agricoltori e con le aziende forestali. Mettere vincoli in nome di una biodiversità imposta dall’alto è, appunto, pericoloso. Gli stessi Comuni, i Cantoni e la Confederazione verrebbero fortemente penalizzati. È un colpo anche contro il nostro federalismo. Con convinzione quindi vi invito a votare e a scrivere un bel NO nell’apposita casellina”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.