Andrea Sanvido, deputato della Lega dei Ticinesi, interviene sul dibattito riguardante la gestione del lupo, riacceso dalle recenti predazioni in diverse aree del cantone. Secondo lui, la discussione è spesso polarizzata tra chi difende e chi attacca il lupo, tralasciando una vasta "terra di mezzo" dove è possibile individuare soluzioni pratiche. Serve affrontare il tema con un approccio più equilibrato, valutando tanto gli aspetti positivi quanto quelli negativi della presenza del lupo.
Viene evidenziato come l'attuale gestione del lupo sia problematica, soprattutto in relazione alla mancanza di indennizzi per i capi dispersi in seguito ad un attacco. Nonostante una mozione in Gran Consiglio per includere questi casi nei risarcimenti, il Governo non l'ha accolta. La "Strategia Lupo Svizzera" prevede tali indennizzi, ma l'interpretazione adottata a livello locale è stata più restrittiva, penalizzando ulteriormente chi subisce le conseguenze delle predazioni.
Si critica anche la difficoltà nell'identificare un "danno rilevante" per autorizzare un eventuale abbattimento del lupo. I continui attacchi, come quelli registrati a Nimi, Gordevio e in Valle Maggia, generano un logoramento psicologico e una sensazione di impotenza nei proprietari degli animali, senza che vengano prese misure intermedie, come l'intervento dei guardiacaccia con tiri dissuasivi.
C'è poi una critica alla necessità di attribuire con precisione le vittime a singoli lupi per permettere eventuali interventi, definendo questa procedura come una "freddezza burocratica". La richiesta finale è di avviare un dibattito più "normale" e orientato a soluzioni efficaci e comprensibili, per evitare scenari peggiori per l'allevamento ticinese, già duramente colpito dalla presenza del lupo.