Il Consiglio federale ha criticato ieri la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) che condannava la Svizzera per “inattività climatica”. In un comunicato stampa pubblicato mercoledì, il Consiglio federale critica l'interpretazione estensiva della Corte europea dei diritti dell'uomo nella sua sentenza sul caso Anziani per il clima. A suo avviso, la giurisprudenza non dovrebbe portare ad un'estensione del campo di applicazione della Corte.
Mercoledì il governo ha reagito all'interpretazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo riguardo alla protezione del clima. "Il Consiglio federale critica l'interpretazione estensiva" dell'accordo stipulato dalla giurisdizione, ha insistito in un comunicato stampa.
Ritiene inoltre che la Svizzera “soddisfa i requisiti della sentenza in termini di politica climatica”: “Con la legge modificata sul CO2 del 15 marzo 2024, la Svizzera ha definito le misure per raggiungere i suoi obiettivi climatici entro il 2030”. Berna ritiene che la Corte non abbia tenuto conto di questo sviluppo legislativo né della legge federale del 23 settembre 2023 relativa all’approvvigionamento elettrico basato sulle energie rinnovabili.
A seguito di una causa intentata dall’Associazione Anziani per il Clima, il 9 aprile la CEDU ha condannato la Svizzera per inazione a favore del clima. La sentenza è definitiva e costituisce un precedente. Per la prima volta uno Stato è coinvolto in questa faccenda.