Ticino, 29 luglio 2024

Lugano va a caccia dei ricchi in fuga dal Regno Unito

L'anno scorso il Governo britannico ha deciso di abolire, dal 6 aprile del prossimo anno, lo status di residente non domiciliato, più noto oltremanica come res non dom, uno statutp che permette di vivere nel Regno Unito ma avere la residenza fiscale in altri Paesi per quanto riguarda i guadagni conseguiti oltre i confini nazionali.

Di conseguenza, i britannici saranno costretti a scegliere se rimanere in patria e fare i conti con il relativamente esoso (specie se confrontato con la Svizzera) fisco britannico oppure se trasferirsi all'estero in luoghi con una tassazione più favorevole. In verità, la fuga dal Regno Unito è già realtà da tempo e la Svizzera figura fra le mete privilegiate dai ricchi inglesi che intendono trasferirsi. E anche il canton Ticino potrebbe essere particolarmente attrattivo per questa categoria di persone. Per questo gli economisti Samuele Vorpe e Francesca Amaddeo del Centro di competenze tributarie e giuridiche della SUPSI sono stati incaricati dalla Città di Lugano per sviluppare una strategia per attirare nuovi contribuenti dal Regno Unito.

Un'iniziativa che è stata confermata al Corriere del Ticino dal municipale responsabile delle finanze Marco Chiesa, secondo cui la città sul Ceresio sta mettendo a punto una strategia a più livelli. “Il primo aspetto su cui investiremo è la comunicazione, creando delle piattaforme informative ad hoc per presentarci ai globalisti residenti in Gran Bretagna. Inoltre, intendiamo attivarci immediatamente anche ‘sul terreno’ organizzando incontri con attori istituzionali e finanziari attivi oltre Manica”.



Un aspetto sottolineato anche da Vorpe e Amaddeo, ossia che per attirare nuovi contribuenti facoltosi è necessario sviluppare i rapporti con Londra, come è stato fatto in passato quando è stato firmato un accordo lo scorso anno fra le piazze finanziarie svizzera e britannica che consente, tra le varie cose, di fornire servizi transfrontalieri direttamente a clienti privati del Regno Unito con un patrimonio superiore a 2 milioni di sterline.

 
“I res non dom sono circa 45 mila e non sappiamo quali scelte faranno, ma è un’iniziativa che dobbiamo e vogliamo intraprendere. Anche perché altri Paesi, come l’Italia, sono estremamente attivi e competitivi su questo fronte. L’idea di fondo è quella di promuovere il valore aggiunto del nostro Paese, e in particolare quello che può offrire Lugano, al fine di attrarre una cerchia di contribuenti che costituisca un fattore di crescita economica reale per il territorio” continua Chiesa.

Ma come farà Lugano a attirare i super-ricchi britannici? “Gli atout di Lugano sono straordinari – spiega Chiesa al CdT – ma la valorizzazione dell’aeroporto di Agno è un tassello fondamentale”.
Per dare uno sbocco concreto all'iniziativa, ci vorrà tuttavia del tempo. Di più se ne saprà il prossimo 30 settembre, quando il LAC accoglierà un convegno organizzato dalla SUPSI proprio sul tema dei res non dom. “Per quella data vogliamo aver definito nel dettaglio una strategia chiara e aver provveduto all’implementazione delle prime iniziative” conclude Chiesa. “Stare in attesa con le mani in mano non è un’opzione”.

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