Sport, 26 luglio 2024

“Il dualismo Sinner-Alcaraz regala qualità e spettacolo”

La ticinese Susan Bandecchi traccia un bilancio dopo il torneo di Wimbledon

LUGANO - La ticinese Susan Bandecchi si sta allenando in vista di un torneo WTA in programma nelle prossime settimane in Germania. “Non è decisamente facile prepararsi ad un evento internazionale in quel di Milano (dove lei vive, ndr).La canicola rende tutto pesante”. Ma la tennista elvetica non è affatto intenzionata a sottrarsi agli sforzi e ai sacrifici, tanto più che vuole proseguire nel cammino di riavvicinamento ai primi 200 posti del ranking mondiale femminile. Attualmente si trova al numero 273. “Se si pensa che ad inizio stagione ero al 410, beh, non mi posso proprio lamentare”, ci ha detto Susan nei giorni scorsi. Con lei abbiamo parlato naturalmente del grande momento dei giovani leoni Alcaraz e Sinner, del loro dualismo, della tenacia di Djokovic e dell’avvento ai più grandi livelli della talentuosa italiana Jasmine Paolini. Senza dimenticare i Giochi Olimpici di Parigi, dove ci sarà battaglia per la conquista dell’ambito oro soprattutto nei tornei singolari. 


Susan: il tennis mondiale sembra in salute. Gli uccelli del malaugurio, coloro che parlavano di uno sport in crisi per l’uscita di scena di Federer e Nadal, sono stati serviti di barba e capelli.
Direi proprio di sì. Gli orfani di King Roger e dello spagnolo erano sicuri che questo sport sarebbe entrato in una sorta di limbo tecnico-agonistico, in attesa di tempi migliori. E invece, grazie alla presenza dei giovani leoni Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, il tennis è più vivo che mai. La qualità non manca, il talento puro: certo bisognerà dimostrare con i fatti che Federer e Nadal fanno ormai parte del passato. I risultati recenti, tuttavia, ci dicono che sta nascendo una nuova era. Il dualismo Alcaraz-Sinner non può che far bene al nostro sport.


E Djokovic?
Nole è rimasto ancora sulla breccia ma a Wimbledon abbiamo visto che ormai fatica a tenere il ritmo dei migliori. I colpi e la tenacia sono rimasti ma non sono più sufficienti. Va comunque detto che se riesce a motivarsi, diventa un cliente pericoloso per tutti. A cominciare dalle imminenti Olimpiadi parigine.


Torniamo ai due grandi protagonisti stagionali Alcaraz e Sinner.
Sono due tennisti eccezionali, molto diversi uno dall’altro. Secondo me lo spagnolo ha più variazioni di colpi, è più completo; l’italiano ha una mentalità ed un approccio alla competizione da veterano. Domineranno la scena internazionale per diversi anni. No so se faranno dimenticare le grandi sfide fra Federer e Djokovic o Nadal contro Federer, di sicuro ci faranno divertire.


In campo femminile abbiamo invece assistito all’esplosione di Jasmine Paolini.
La tennista italiana non è una sorpresa per me. La conosco bene, visto che mi sono allenata cinque o sei volte con lei. È una bravissima atleta e una brava persona. Del resto, ha conquistato il pubblico londinese. Non così scontato.


Sinner, Musetti, Berrettini e Paolini: gli italiani sono ai vertici del tennis internazionale. In Italia i mass media parlano di grandi risultati ottenuti grazie al lavoro della federazione azzurra… 
E francamente tutto ciò mi sembra esagerato. Sinner e Paolini sono stati seguiti, costruiti e lanciati dai loro rispettivi allenatori. Non dalla Federazione, che si sta prendendo meriti che in fondo non ha. Certo il suo lavoro è encomiabile ma non credo che si possa attribuirle chissà che cosa… 


Gli svizzeri invece non se la passano per niente bene.
È un momento delicato, anche se la qualità del nostro tennis resta comunque buona. In campo maschile Stricker ed Huser sono il nostro futuro e da loro ci si aspetta la maturazione. In campo femminile occhi puntati su Golubic e Bencic che possono comunque stare nelle prime venti al mondo. Certo, mancano le Hingis o i Federer. Ma come in tutti gli sport ci sono i cicli e i fenomeni non nascono tutti i giorni.


M.A.

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